A Carnevale ogni sito vale!

Dopo la conferenza stampa, finalmente online il sito web ufficiale del carnevale di Venezia… ma è accessibile a tutti?

Molti non sanno ma una delle mie maggiori passioni è il Carnevale di Venezia, il maggior evento nella città in cui vivo. Già dal 1998 seguo un sito non ufficiale, ora in fase di ridesign, disponibile all’indirizzo www.carnivalofvenice.com (ora inglobato nel progetto www.guestinvenice.com): questo sito è di fatto il maggior veicolo di informazione per il carnevale e l’unica risorsa online dove sono reperibili informazioni sugli eventi molti mesi prima della pubblicazione del calendario ufficiale, nonchè fotografie e video che immortalano l’evento.

L’anno scorso poi è stato molto interessante effettuare il filmato del volo dell’angelo per la seconda volta consecutiva: la prima volta il filmato è stato sponsorizzato da MSN per la bandwidth ed è ancora disponibile online nel vecchio sito mentre lo scorso anno ho avuto il piacere di seguire il filmato di Antonella Elia che coraggiosamente ha vestito i panni dell’angelo lanciandosi dal Campanile di San Marco.

Quest’anno il Carnevale è stato organizzato con un rinomato direttore artistico (per la prima volta nella sua storia) - Felice Laudadio – che di fatto ha portato novità nella gestione delle kermesse legando il tema del Carnevale all’anniversario della morte di Fellini.

Tra le novità un argomento sociale di non poco rilievo, ossia la presenza dei Medici-Clown che – oltre ad intrattenere i bambini per le strade – saranno disponibili per visite in ospedali e case di cura per alleviare le sofferenze dei malati. Non scendo nell’analisi di un campo che non è di fatto il mio settore lavorativo ma solo una mia passione, certo non comprendendo però come sia stato possibile definire tra l’altro il drink ufficiale del Carnevale una rinomata acqua minerale, conoscendo la passione per il vino dei veneziani…

Mi sposto quindi ad analizzare ciò che più mi compete, ossia il web site ufficiale del Carnevale 2003: http://www.carnevale.venezia.it.

Purtroppo si inizia già male… una scritta a fine pagina assegna il copyright a "CARNEVALE DI VENEZIA" che di fatto non è alcuna entità legalmente riconosciuta (l’evento è gestito dal consorzio Promovenezia) mentre il dominio risulta registrato a nome della ditta che ha sviluppato il servizio e non a nome del committente… non conoscendo gli accordi intercorsi non è possibile definire una spiegazione logica a tale modalità di registrazione che di fatto assegna ad uso esclusivo all’azienda di webdesign il nome di dominio.

Scendendo all’analisi del codice della pagina, purtroppo si nota chiaramente controllando con il validatore del W3C che la pagina non contiene alcuna definizione del tipo di documento (HTML, XHTML, ecc.). Forzandone la validazione con HTML 4.01 Transitional (visto che il codice interno alla pagina assomiglia maggiormente a tale definizione di documento) sono presenti solo in home page ben 60 errori a livello di codice  (mancano tutti gli attributi ALT alle immagini, sono utilizzati degli attributi inesistenti nelle raccomandazioni W3C, ecc.) che di fatto non lo rendono valido, anche se decentemente visibile in IE, Mozilla ed Opera a risoluzioni 800 x 600 o superiori.

Mi fa piacere che il 2003 è l’anno europeo del disabile e che il programma del Carnevale mira molto al coinvolgimento sociale… ma a questo punto sorge una domanda: i disabili visivi possono accedere al sito ufficiale ed al calendario degli eventi? Utilizzando il browser Opera 7.0 in emulazione di browser testuale, dalla pagina iniziale  si può simulare come un utente non vedente può arrivare alla pagina del programma e qui – purtroppo – c’è la prima grande sorpresa in quanto non ha più alcuna possibilità di comprendere dove si trova, come comprovato dall’immagine proveniente dal browser.

Ulteriori difficoltà vi sono per gli utenti ipovedenti (ricordiamoci inoltre che in questa categoria rientrano anche le persone anziane con problemi di vista e che quindi non si tratta – come pensano molti – di piccoli gruppi di persone con disabilità), sia per la scelta dei colori (grigio chiaro su bianco) e sia per la mancata possibilità di ridimensionamento dei caratteri (i caratteri sono definiti in pixel e non in percentuale e quindi non sono ridimensionabili dal browser). All’interno del sito il programma è disponibile anche in un unico file in acrobat PDF che – per fortuna – non essendo protetto consente agli utenti non vedenti di trasferire il testo e poterlo ascoltare, logicamente se qualcuno fornisce loro il percorso completo del file (altrimenti irraggiungibile).

Concludo deluso per la mancanza della versione in lingua inglese, considerando che la maggior parte del "pubblico" del Carnevale proviene dall’estero.

Peccato quindi: poteva essere l’occasione per avere un carnevale accessibile a tutti, ma soprattutto un carnevale che rispetti tutti gli utenti che usufruiscono del potente mezzo di informazione e comunicazione chiamato internet, tradizione di accoglienza e coinvolgimento appartenente alla cultura veneziana….

L’Angelo Custode?

Ricercando per la rete internet alcune curiosità mi sono imbattuto nella scheda del mio angelo custode: mi riconoscete?

La prima domenica di febbraio l’ho passata a casa sistemando degli script in ASP per un sito di una cliente e  mentre lavoravo la mia ragazza mi ha fatto notare – nelle sue ricerche in rete – una pagina contenente informazioni relative al mio Angelo Custode. Riporto di seguito alcuni spezzoni di testo relativi alla scheda informativa sul mio Angelo Custode.

Dovete sapere innanzitutto che – secondo la tradizione – tutti abbiamo un angelo custode: MEHIEL è il nome del mio Angelo Custode ed appartiene al coro degli Arcangeli, le sue caratteristiche sono maschili (Elemento Aria, domicilio Zodiacale da 16° al 20° dell’Acquario).

Tramite l’invocazione è possibile ottenere: gratificazione nell’ambito delle lettere e dell’insegnamento, nonchè il dono di persuadere con la parola (facilità nel pronunciare discorsi e "sermoni"). Quest’Angelo dispone di energie lunari diverse da quelle di mercurio, pianeta proprio del suo Coro e del suo Arcangelo (Michael). Con la sua potenza lunare, Mehiel trasmette agli individui le virtù mercuriane. Queste, poi, si concretizzano in azioni, diventando avvenimenti e situazioni. Il suo protetto, dimostrerà spiccate doti di logica e razionalità; sarà in grado di spiegare qualsiasi cosa attraverso esempi ed immagini che l’Angelo gli suggerirà (ispirerà). Potrà diventare un romanziere di successo o un famoso oratore. Nel campo editoriale e librario, soprattutto per le opere in cui è presente l’immaginazione, questa persona sarà l’intermediario ideale, atteso da tutti. I doni da Lui dispensati sono:VIVIFICAZIONE, FORTIFICAZIONE.

L’ANGELO MEHIEL ESORTA! Il tuo talento è capace di creare nuove forme di Vita, poichè tu farai procedere all’unisono i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti. Le tue opere dovranno essere apprezzate da tutti gli Umani e nel Mondo intero. Tu sei un leader per destinazione. Agisci con ardimento e amore.

Che ne dite di dare uno sguardo al vostro angelo custode? Seguendo il link di un sito ospitato su Xoom magari scoprirete qualcosa che di fatto vi farà dire: cribbio, ma questo sono io!

Si fa presto a gridare: al lupo!

ovvero, com’è facile lanciare sterco sulle persone quando si ignorano fatti e normative…

Oggi è successo un fatto piuttosto spiacevole degno di nota…

Da qualche giorno sto lavorando, assieme alla mia grafica, ad una nuova versione del sito www.webxtutti.it nel quale verrà installato il mio sistema di gestione contenuti sviluppato in ASP su ambiente Linux,  sistema già utilizzato in ambiente Windows per www.regione.veneto.it (database access 2000 – per scelta dell’ente), www.webaccessibile.org (MS SQL 2000) e per questo sito (MySQL).

Per lavoro tutti lo sanno non sono un grafico… anzi di grafica non ci capisco nulla… lo dimostra il fatto che tutti i lavori di grafica li assegno all’esterno in quanto non voglio consegnare ai committenti lavori incompleti o imperfetti: difatti i layout per Regione Veneto (pagato ultrabene, ossia 3.600 Euro) e webaccessibile.org, sono opera di Marco Trevisan (www.bazzmann.com) che è considerato da molti il miglior esperto in Italia nello sviluppo di layout "accessibili".

Nel fine settimana, visitando il sito XXXXXX(*) e www.constile.org mi sono soffermato nel primo dove ho trovato pubblicato in home page un link(*) con tanto di invito simpatico all’uso: "XXXXX"(*). Il layout, come si nota nel link, è di buona fattura ed ho provato a cimentarmi in un layout utilizzando come base proprio questo esempio con un risultato pessimo che è visibile ad una pagina interna non elencata in alcuna pagina del mio sito e neppure in motori di ricerca mentre quello tutt’ora in corso d’opera a cura della mia grafica disponibile ad un indirizzo simile (anch’esso non pubblicato).

Il mio layout è uscito un disastro sotto netscape in quanto il div a destra cade nella parte inferiore sballando di fatto tutto… pessimo test quindi 🙂

Ciò che mi ha spinto a fare questo articolo è stato un post dal titolo "Andiamo Bene" nella solita lista "humana" cross-postato in "w3-hack" (lista anche questa di proprietà della ditta Bazzmann Labs) dove un iscritto alla lista ha dichiarato che ho "espropriato" un suo layout.

Subito (e fuori luogo) l’intervento del "parùn" della lista che non rimane stupito (???) di quanto da me "espropriato" e da man forte ad una teoria di "espropriazione" in modo sarcarstico anche di fronte i miei incarichi associativi, forse non sapendo che un documento consultabile pubblicamente con affermazioni non veritiere e letto da una persona in più delle due coinvolte si chiama diffamazione…

Tornando al layout – e chiudendo qui ogni polemica a rigurdo – per far comprendere l’errata idea di chi ha contribuito (ignorando forse i termini usati) a quel thread vorrei chiarire pubblicamente che:

  • "espropriare" significa acquisire la proprietà in modo esclusivo di qualcosa di privato per pubblica utilità senza aver raggiunto un accordo economico per l’acquisto;
  • il layout incriminato(*) non contiene alcun riferimento nel CSS o nel codice della pagina (meta tags, commenti, codice visibile, ecc.) all’autore, ad eventuali restrizioni di copyright o altro ma solo un riferimento dalla home page che invita all’utilizzo, così come detto dallo stesso autore in un post su humana e come confermato da altri interventi in quella lista;
  • nella versione modificata non è stato inserito alcun copyright o altro che danneggi l’immagine dell’autore originario in quanto – e si vede pure dai link e dal css "sballato" – non si tratta di un layout proposto al cliente ma una prova di adattamento di un css reso dall’autore pubblico per pubblico utilizzo;
  • quel layout nato dal "tre colonne" non è e non sarà mai destinato al sito webxtutti.it in quanto a quello dedicato ci sta lavorando la mia grafica di fiducia e deve essere poi approvato dai committenti (per i quali tra l’altro stiam lavorando a titolo gratuito).

A questo punto è chiaro che in questo caso dovrebbe incazzarsi per la diffamazione effettuata su una lista dalla quale mi sono disiscritto (comodo – tra l’altro – prendersela con i non presenti) è proprio il sottoscritto… ma non vale la pena stare li a giocare… qualcuno non si ricorda forse il layout "provvisorio" di webaccessibile.org che di fatto era una copia di A List Apart ed era pubblico? 🙂

Ciò che dispiace è vedere che certe posizioni escono da chi vuol fare "proselitismo" e porsi come guida… a questo punto che emulino in tutto il grande mito di Jackob Nielsen che, come dichiara orgogliosamente nel suo sito, "He holds 70 United States patents, mainly on ways of making the Internet easier to use. "

(*) Link e citazioni del sito sono state rimosse su richiesta dell’intestatario del nome di dominio ma sono comunque raggiungibili dai post nelle liste citate… quindi buona ricerca :o)

W3Mix: chi vincerà la bambolina?

Come avevo previsto, la finalità iniziale lascia spazio alla promozione degli sponsor raccolti ad inizativa già avviata…

E’ oramai parecchio che si parla del "Contest" per il ridesign della home page del W3C: per chi non fosse informato sull’argomento, invito a leggere l’articolo apparso lo scorso 19 dicembre su Bazzmann.com nel quale viene chiaramente indicato che gli sviluppatori di tutto il mondo sono stati delusi dalla pessima qualità della nuova veste grafica della home page del W3C.

In quei giorni nella lista Humana era nata una discussione (successivamente alla quale – vista la posizione presa dallo stesso amministratore della lista riguardo il mancato coinvolgimento nella stesura del disegno di legge sull’accessibilità dei siti web della P.A. - ho deciso di disiscrivermi da tale lista per passare in liste dove si discute con i diretti interessati di problematiche relative all’accessibilità) avevo lanciato un mio "timore" relativo alla possibilità che tutto fosse nato per autopromozione di particolari "raggruppamenti" ed "individualità" nel mondo del webdesign che – di fatto – non partecipa alle attività del W3C e quindi presumibilmente non conosce le modalità di sviluppo dei servizi e dei prodotti.

E’ bene ricordare che qualsiasi produzione del sito W3C viene fatta su base volontaria e senza alcuna remunerazione per i partecipanti (ad esclusione – mi pare ovvio – dei dipendenti del consorzio che operano attività di coordinamento) e che il W3C ha lanciato una iniziativa simile per Amaya (tra l’altro se non mi sbaglio prima di questo "Contest") dimostrando di fatto che non è sordo a tali iniziative.

Ma torniamo ora al contest: il "concorso" è stato lanciato dal sito http://w3mix.web-graphics.com/ e si proponeva, grazie anche alla forte immagine dei membri della giuria, di proporre un layout che secondo la giuria sarebbe stato più adatto per il sito del W3C. I partecipanti quindi – attratti dalla possibilità di vedere affiancato il proprio nome a quello del Consorzio tanto criticato non si sono fatti aspettare ipotizzando che la "vittoria" finale sarebbe stata la presentazione del layout al W3C e la relativa accettazione da parte del consorzio di questa veste grafica.

Nella pagina del concorso si parlava di un vicitore e di quattro "honorable mentions" e della data del 17 febbraio come termine massimo di consegna e di eventuali premi che sarebbero stati assegnati, ossia mai riferimento alla possibilità di posizionare il proprio lavoro nel sito www.w3.org. Ora, visitando il sito a distanza di circa un mese tra le FAQ è comparso il seguente testo:

What is the relationship of this contest with the W3C?
This contest is not affiliated with the W3C, entries will not be submitted to them. Enter this contest if you are inspired by the challenge and/or excited about the prizes.

Da notare inoltre il modo pomposo con il quale viene presentata la giuria: "A team of experts, comprised of top-notch designers, markup artists, and too many other talents to list here".  A questo punto, curioso su cosa potessero garantire come premio (visto che il W3C non mi pare abbia nemmeno considerato tale iniziativa) che mi trovo? Una bella pagina promozionale di prodotti e testi con tanto di sponsor dell’iniziativa: non più riferimento all’oggetto iniziale, ma solo pubblicità di prodotti ed iniziative commerciali.

Sorge quindi una domanda… il nome W3C e l’iniziativa utilizzando "W3C" (che – ricordo - è un trademark) sono stati sviluppati sfruttando un marchio registrato senza autorizzazione: chi c’ha guadagnato di questa iniziativa? I "supporters" della giuria diranno come al solito: "i grossi nomi non hanno bisogno di farsi pubblicità usando il nome del W3C in quanto sono già considerati dei guru a livello internazionale".

Concludo dicendo che attendo il 17 febbraio ed i giorni successivi per vedere chi vincerà la bambolina… pardon, il premio segnalando un punto chiave del concorso, ossia i requisiti della pagina:

The design must use valid tableless XHTML 1.0, CSS, and it must meet WAI Accessibility level 1. JavaScript, GIF, JPG and PNG images may be used.

Tengo a precisare, per chi non ne fosse a conoscenza, che non esiste un WAI Accessibility Level 1 ma, nel caso specifico, si parla di WCAG Level 1…

XHTML 2.0: molto rumore per nulla

Jeffrey Zeldman ed altri guru si sollevano al working draft del W3C… ma hanno veramente ragione?

In queste ultime settimane sembra stia nascendo una Guerra Santa contro il working draft dell’XHTML 2.0 (aggiornato al 18 dicembre 2002), ossia il linguaggio di markup che sarà il futuro standard per lo sviluppo di contenuti per il web.

In molte risorse internazionali e nazionali si è scaturita una forte polemica e molti dei "guru" mondiali (di cui – per quanto mi risulta – nessuno fa parte di gruppi di lavoro del W3C per lo sviluppo del working draft di XHTML 2.0) sono insorti dicendo che di fatto il W3C non rispetta i principi di compatibilità e della semantica.

Partiamo subito da un’analisi del documento a livello "normativo", dove nella definizione dello status del documento incriminato è chiaramente indicato ciò che segue:

This document is the second public Working Draft of this specification. It should in no way be considered stable, and should not be referenced for any purposes whatsoever. This version does not include the implementations of XHTML 2.0 in either DTD or XML Schema form. Those will be included in subsequent versions, once the contents of this language stabilizes. This version also does not address the issues revolving around the use of [XLINK] by XHTML 2. Those issues are being worked independent of the evolution of this specification. Those issues should, of course, be resolved as quickly as possible, and the resolution will be reflected in a future draft.

Di fatto quindi, il documento analizzato NON è da considerarsi un documento definitivo: basta vedere diversi punti dove vi sono "proposte" di modifica per capire che chiaramente si tratta di un documento in piena modifica.

E’ necessario comunque ricordare le modalità di nascita di una raccomandazione. Le raccomandazioni vengono sviluppate da dei gruppi di lavoro, in questo caso dall’ HTML Working Group al quale è possibile inviare commenti e segnalazioni all’indirizzo: www-html-editor@w3.org. Gli editori di questo gruppo, ossia coloro che coordinano la stesura del documento – indicati anche nel documento contestato – sono:

  • Shane McCarron, Applied Testing and Technology
  • Jonny Axelsson, Opera Software
  • Beth Epperson, Netscape/AOL
  • Ann Navarro, WebGeek, Inc.
  • Steven Pemberton, CWI ( HTML Working Group Chair)

Quello che forse molti "esterni" ai gruppi di lavoro del W3C ignorano è che all’interno di questi gruppi partecipano sia referenti del W3C (con il ruolo di coordinatori), sia i rappresentanti dei membri del W3C che desiderano intervenire nella creazione di una specifica raccomandazione sia esperti che si auto-propongono o che vengono invitati da altri membri del gruppo di lavoro.

Tutte queste persone hanno il compito di mantenere comunicazione e contatti con gli altri membri del gruppo partecipando sia alle discussioni via mailing list, che alle teleconference settimanali che – nel caso – agli eventi F2F (face to face). Posso portare come esempio il gruppo del WCAG dove partecipo ed al quale arrivano decine di segnalazioni migliorative al documento che vengono discusse e molto spesso condivise ed approvate: ciascuna singola parola, frase o altro di una raccomandazione viene analizzata, letta e ridiscussa molte volte prima di arrivare ad un public draft che serve – come già detto – per raccogliere eventuali commenti dall’esterno.

Alcuni contestatori della public draft (ossia di una bozza pubblica di un documento non ancora normativo) all’osservazione: "entra anche tu nel working group" dichiarano: "e cosa ci guadagno? sono pagato? Il W3C acquisisce molti soldi dai member e quindi possono pagarmi!": bell’esempio di collaborazione… mah!

Ora, molti "contestatori" chiedono un dialogo aperto con il W3C… personalmente ritengo che sarebbe ora che molti "guru" scendano in campo attivamente all’interno nei gruppi di lavoro e quindi non limitandosi a fare promozione personale di tecniche di hacking del codice, ed altri interventi che sicuramente sono di pubblica utilità ma limitano l’azione dell’esperto ad un’azione interpretativa delle raccomandazioni e non ad un’azione propositiva.

Quanto dimostrato sino ad ora sembra più un’azione "distruttiva" verso le draft del W3C, ossia pare ci sia l’esplicita intenzione di non voler dialogare con chi realmente crea le raccomandazioni ed è aperto a ricevere segnalazioni e suggerimenti, avendo la presunzione di porsi almeno uno scalino superiore ai gruppi di lavoro… ma il web non ha bisogno di primedonne, ha bisogno di gente che abbia voglia di promuovere i principi definiti dal W3C.

Per inciso: nulla di personale contro Zeldman ed altri che hanno avuto merito di divulgare la promozione degli standard… ma per migliorare bisogna collaborare, non distruggere. Chiudo l’intervento con un esempio di sito in XHTML 2.0  perfettamente visibile in IE 6, Opera 6 e Mozilla…