Contenuti multilingua: google “riscopre” hreflang

Quando ne parlavamo per l’accessibilità ci davano per pazzi, che era una cosa inutile, che non serviva a nulla. Sta di fatto che oggi nel blog di google vengono fornite indicazioni su come ottimizzare la gestione di siti e contenuti multilingua utilizzando pagine alternative informando il programma utente (user agent) che il link contiene un contenuto in lingua differente.

<link rel=”alternate” hreflang="a-different-language" href="http://url-of-the-different-language-page" />

Ciò consente tra l’altro di informare lo spider di google che i contenuti presenti nel sito non sono duplicati ma sono in lingua differente, consentendone quindi una corretta indicizzazione. Ed ecco alcune piccole raccomandazioni:

  • Have one URL associated with one piece of content. We recommend against using the same URL for multiple languages, such as serving both French and English versions on example.com/page.html based on user information (IP address, Accept-Language HTTP header).
  • When multiple languages are at play, it’s best to include the language or country indication in the URL, e.g., example.com/en/welcome.html and example.com/fr/accueil.html (which specify “en” and “fr”) rather than example.com/welcome.html and example.com/accueil.html (which don’t contain an explicit country/language specification). More suggestions can be found in our blog posts about designing localized URLs and multilingual sites.

L’articolo poi continua con indicazioni specifiche per chi si occupa di ottimizzazione del posizionamento siti Web nel calderone di Google, ma il concetto espresso nelle prime righe riconferma ancora una volta che il tema della localizzazione linguistica dei contenuti è una tematica sia di interesse per l’accessibilità ma soprattutto per l’indicizzazione corretta dei contenuti mantenendo alto il principio per cui va servito all’utente il contenuto più adatto alle sue caratteristiche.

Google Web Elements

Scopro oggi Google Web Elements che consente di poter pubblicare una serie di contenuti da applicazioni Google quali Google Calendar, Friend Connect, Custom Search, Maps, News, Presentations, Spreadsheet e Youtube Videonews (videonotizie dai maggiori network).
All’utente non resta quindi che selezionare una delle applicazioni ed inserire i parametri necessari per inglobare specifici documenti all’interno delle proprie pagine Web.
Dopo queste note positive, qualcuna di negativa: quasi tutti gli oggetti vengono inseriti tramite elemento iframe che non è previsto dalla DTD Strict di HTML 4.01 e XHTML 1.0. Per le DTD Transitional, quantomeno è richiesto di inserire un collegamento diretto al contenuto all’interno dell’elemento iframe. Un esempio vale più di mille parole:

<!-- Google YouTube News Element Code --> <iframe frameborder="0" marginwidth="0" marginheight="0" border="0" style="border:0;margin:0;width:300px;height:250px;" src="https://www.google.com/uds/modules/elements/videonews/iframe.html?channel=thenewyorktimes" scrolling="no" allowtransparency="true">< href="http://www.google.com/uds/modules/elements/videonews/iframe.html?channel=thenewyorktimes">Youtube Videonews - The New York Times</a></iframe>

Se andiamo in dettaglio, gli oggetti non risultano essere particolarmente accessibili nemmeno con navigazione tramite tastiera. Provate a navigare l’esempio appena riportato e verificate se – con la sola tastiera – riuscite a scorrere le singole notizie…

Google scopre l’OCR e lo applica alla ricerca dei contenuti

Ricercando alcuni documenti in rete mi sono trovato davanti ad una novità.
esempiogoogle
Cosa c’è di strano? Si tratta di un documento PDF con una scansione di un vecchio libro, per la quale google ha applicato l’OCR. Probabilmente si tratta dell’OCR Tesseract, originariamente sviluppato dagli Hewlett Packard Laboratories tra il 1985 ed il 1995 che dopo anni passati nel dimenticatoio ed una tappa presso l’Information Science Research Institute UNLV, è stato preso in mano da Google che lo ha redistribuito in forma open source.
Google quindi estende l’indicizzazione, ed è cosa buona!

Google: il web è tutto un pericolo!

Oggi deve essere successo qualcosa nei google labs. Qualsiasi ricerca effettuata sul motore di ricerca riporta – per ogni risultato – l’informativa sulla pericolosità.
pericolo_google1
Chiaramente è successo qualcosa al sistema di valutazione della pericolosità, visto che un messaggio del genere è quantomeno incredibile:
Google comunica di stare attenti a google.it
Presumo che tra pochi minuti tutto sarà a di nuovo a posto… ma lasciamo alla storia questo ricordo 🙂
Il problema è diventato un caso internazionale al punto da portare il blog ufficiale di google a pubblicare un pezzo chiarificatore dove specifica che si è trattato di un errore umano.

What happened? Very simply, human error. Google flags search results with the message “This site may harm your computer” if the site is known to install malicious software in the background or otherwise surreptitiously. We do this to protect our users against visiting sites that could harm their computers. We maintain a list of such sites through both manual and automated methods. We work with a non-profit called StopBadware.org to come up with criteria for maintaining this list, and to provide simple processes for webmasters to remove their site from the list.

We periodically update that list and released one such update to the site this morning. Unfortunately (and here’s the human error), the URL of ‘/’ was mistakenly checked in as a value to the file and ‘/’ expands to all URLs. Fortunately, our on-call site reliability team found the problem quickly and reverted the file. Since we push these updates in a staggered and rolling fashion, the errors began appearing between 6:27 a.m. and 6:40 a.m. and began disappearing between 7:10 and 7:25 a.m., so the duration of the problem for any particular user was approximately 40 minutes.

Accessibilità delle applicazioni Web

Dai contenuti alle applicazioni, un nuovo modo di pensare l’accesso universale

Internet, la globalizzazione e le reti sociali
stanno livellando le condizioni di parità per
le persone con disabilità. Questo è il motivo
per cui il libro di Roberto è sicuramente
fondamentale. Vi invito – no, vi imploro – di
leggere questo libro e di abbracciare ogni sua
raccomandazione. L’inclusione è il dispositivo;
la pertinenza è realizzabile. L’accessibilità del
Web, del Web 2.0 ed oltre, non avrebbe mai
potuto essere più importante… o più eccitante!
Mike Paciello, 2008

Copertina del libro

Prefazione di:
Oreste Signore (W3C)
Introduzione di:
Mike Paciello, fondatore e presidente di “The Paciello Group”, co-presidente della Federal Access Board Telecommunications and Electronic and Information Technology Advisory Committee.
Contributi di (in ordine di apparizione):
Charles Chen, Google
“La sfida: accessibilità e Web 2.0”
Gez Lemon – JuicyStudio.com
“AJAX e l’accessibilità”
Giorgio Natili – ActionScript.it
“Accessibilità e Flash”
T.V. Raman, Google
“Onnipresente, accesso universale alle applicazioni Web”
Alessio Cartocci (IWA/HWG)
“Applicazioni multimediali”
Consuelo Battistelli, IBM
“Navigare con Jaws”

Contenuti

Si parla spesso di accessibilità del Web, ossia di sviluppare pagine e siti senza discriminare i soggetti con disabilità. Con questo libro vogliamo fare un passo in avanti rispetto all’accessibilità dei contenuti per il Web – vincolo normativo per le P.A. italiane – analizzando le problematiche di accessibilità del Web del futuro. All’interno dell’opera vengono trattate le problematiche di accessibilità per differenti tipologie di applicazioni CMS, applicazioni e-learning, e-commerce ed allo stesso tempo vengono analizzati i requisiti delle nuove raccomandazioni del W3C in materia di accessibilità (WCAG 2.0, ATAG 2.0, WAI ARIA) con capitoli tecnici dedicati ad AJAX e a specifici framework per l’accessibilità. Il prezioso contributo di esperti nazionali ed internazionali e l’introduzione al libro a cura di Mike Paciello rendono l’opera unica nel panorama internazionale dei testi dedicati alla materia.

Indice

  • L’evoluzione della specie: da pagina Web ad applicazione Web
  • Norme, standard e raccomandazioni
  • Web Content Accessibility Guidelines (WCAG 2.0)
  • Authoring Tools Accessibility Guidelines (ATAG 2.0)
  • La sfida: accessibilità e Web 2.0
  • AJAX e l’accessibilità
  • Content Management System (CMS)
  • Applicazioni e-learning
  • Applicazioni e-commerce
  • Accessibilità e Flash
  • Applicazioni multimediali
  • Onnipresente, accesso universale alle applicazioni Web
  • Navigando con Jaws

Il sito in cui verranno approfonditi gli argomenti del libro è applicazioniaccessibili.org