Mostra del Cinema: addio pineta

Giovedi 19 febbraio 2009 alle ore 15,30 è stato abbattuto l’ultimo albero della macchia verde fronte Casinò che annoverava,oltre ai pini,anche splendidi pioppi bianchi ultra centenari con un diametro di tronco di un’ottantina di centimetri.
Al posto della pineta sono rimasti enormi mucchi di ramaglie che vengono rapidamente caricate su autocarri e fatte sparire dalla vista.
la devastazione
La notizia della “deforestazione“ e le foto indecenti che la testimoniano sono apparse, oltre che sulla stampa cittadina, anche sull’edizione nazionale del “Corriere della Sera”.
Ciò significa che la battaglia contro chi sta distruggendo il verde pubblico del Lido per sostituirlo col cemento sta prendendo vigore giorno dopo giorno.
La pineta non c’è più ma è rimasta la nostra rabbia e quella dei 2500 lidensi che ci hanno dato il loro sostegno.
Vi assicuriamo che non rimarremo fermi. Ci sono altre battaglie da combattere: contro il previsto abbattimento degli alberi in piazzale S.M.Elisabetta,contro la deforestazione dell’area verde della Favorita, ma soprattutto contro l’arroganza di chi non tiene alcun conto delle richieste di una parte consistente dei cittadini del Lido.
Arrigo Battistini-Coordinamento Associazioni Ambientaliste del Lido

Municipalità del Lido: ammalata sarà lei!

Continuano le proteste per l’abbattimento di alberi in via Duodo, con la classica motivazione della sicurezza e applicando una serie di parametri valutati dagli esperti incaricati dalla medesima ditta che cura la manutenzione (quindi a mio avviso in pieno conflitto di interessi) e con l’avallo della Municipalità del Lido presieduta da Gianni Gusso (il quale con modalità cacciariana, invita a non contestare gli esperti: chi siamo noi per giudicarli?).
Oggi è uscito un articolo sulla Nuova Venezia (in cui tra l’altro sono state virgolettate delle dichiarazioni di Arrigo Battistini di “Estuario Nostro” assegnandole al sottoscritto) con la fotografia che ho scattato ieri e che documentava l’avvio della decimazione.
Oggi invece Arrigo Battistini ha provveduto a fotografare l’abbattimento di un albero che è visivamente sano: non è soggetto alle classiche scavature interne (che provocano il classico suono di vuoto al test col martelletto, ovvero il test che indica se vanno abbattuti o meno) ed è completamente fresco e sano (tra l’altro più giovane di altri esemplari abbattuti).
albero sano in via duodo
Che dire, la foto parla da sola.

Alberi via Duodo: per oggi son salvi

Oggi era attesa la mattanza di 17 alberi di via Duodo ma fortunatamente – forse anche per gli articoli usciti oggi sulla stampa locale (con tanto di locandina dedicata al problema a cura della Nuova Venezia) – oggi non s’è visto alcun “boscaiolo” incaricato dalla Veritas (società che cura la manutenzione del verde pubblico).
Stamane alle 10 c’è stato un raduno spontaneo di persone pronte a contestare l’operazione di danneggiamento di uno dei viali più belli dell’isola del Lido. Ho ritenuto utile videoacquisire un commento di Arrigo Battistini, presidente dell’associazione Estuario Nostro.

Chi legge questo articolo si chiederà: ma perché questa mattanza? L’intervento e’ motivato da Veritas con i soliti riferimenti alle decisioni che “colano” dalla piramide burocratica costruita per gestire il verde pubblico. L’intervento si inserisce nel programma di abbattimento di alberature al Lido e Pellestrina “…classificate in classe D secondo il metodo V.T.A. (Visual Tree Assessement-Mattheck & Breoler 1994) secondo il quale gli alberi classificati in classe D sono piante che…devono ascriversi alla categoria statisticamente ad alto rischio di caduta e schianto e pertanto devono essere abbattute e sostituite.

Metodo VTA

Il metodo VTA si svolge in tre fasi:

  1. Controllo visivo dei difetti e della vitalità. Se non si riscontrano segnali preoccupanti, l’esame è terminato. L’indagine visiva viene effettuata considerando l’albero nella sua interezza e prendendo in considerazione la sua morfologia, il suo aspetto fisiologico e le sue caratteristiche biomeccaniche.
  2. Identificazione del difetto. Se vengono riscontrati sintomi di difetti, essi vengono esaminati per mezzo di un’indagine più approfondita (percussione con martello tradizionale, percussione con martello ad impulsi, Resistograph) per stimare la localizzazione del punto debole e la sua espansione assiale.

Il metodo VTA prevede quindi un’analisi più approfondita solo per i soggetti che manifestano uno o più difetti tra quelli sopra elencati.

  1. Dimensionamento dello spessore della parete residua. Se il difetto rilevato è preoccupante deve essere dimensionato per valutare lo spessore residuo della sezione trasversale della parete. Come fattore di sicurezza per alberi con piena vegetazione viene assunto il valore t / R maggiore od uguale a 0,3 (dove t è lo spessore di parete residua sana e R è il raggio del tronco nel punto della misurazione). Se dimensionando il difetto si ha la prova di un’alta probabilità di rottura e l’albero è scarsamente vitale, allora è da sostituire. Se deve essere assolutamente risparmiato, perché è un esemplare raro, carico di storia, allora è possibile ridurre i rischi di danneggiamento con opportuni interventi di tipo manutentivo.

Il presidente della Municipalità Gianni Gusso ha dichiarato alla Nuova Venezia “Insomma, basta proteste: qui si tratta di sicurezza. Sono piante malate o, comunque, non più stabili: Veritas ha studiato e monitorato tutte le 12 mila piante dell’isola, per ognuna ha realizzato una scheda e, di volta in volta, ci invia le comunicazioni degli interventi necessari. Chi siamo noi per contestare le scelte di 4 agronomi e due botanici?”
Io invece mi chiedo con che coraggio si può comunque affidare la verifica a chi di fatto offre il servizio di manutenzione, taglio e sostituzione degli alberi: è come chiedere all’oste se il vino è buono…
Per quale motivo quindi la municipalità non affida direttamente lei la verifica e lei – con l’ausilio di esperti esterni – decide le eventuali rimozioni e sostituzioni? Qui si gioca molto allo scaricabarile, ma la responsabilità è chiaramente di chi delibera e amministra: e se tra il presidente Gusso e il suo delegato all’ambiente (che ha minacciato le dimissioni) non c’è nemmeno uniformità di vedute, e se i cittadini cominciano a far sentire la propria voce… ecco, forse è questo il motivo per cui nessuno ha avuto il coraggio di farsi avanti per tagliare degli alberi che – a mio avviso – rientrano negli alberi che più che l’abbattimento meriterebbero adeguata manutenzione, una manutenzione che a quanto mi risulta è parecchio onerosa e quindi nell’ottica dei tagli, meglio tagliare che curare….