Imob: abbonato annuale? Usi il passaggio per disabili

Il titolo rappresenta la pazzesca situazione che si sta vivendo a Venezia con l’oramai famigerato sistema imob (dal nome infelice visto che mob, per gli americani, significa mafia…).

Parte a Burano una piccola-grande rivoluzione Actv, seppur in via sperimentale; da oggi fino a martedì saranno operativi i tornelli. Si tratta di un’iniziativa voluta dall’azienda e dal Comune per testare la fattibilità della nuova modalità di accesso ai pontili. Il periodo pasquale è stato scelto appositamente per provare l’efficienza del sistema, a fronte del grande afflusso turistico previsto in laguna. E già si annuncia che a bordo dei mezzi saranno previsti continui controlli. Le modalità di funzionamento sono semplici: per far aprire il tornello e accedere all’imbarcadero bisognerà validare la propria tessera Imob (corsa semplice o abbonamento). Tuttavia, il personale di Actv presidierà gli ingressi, dalle 9 alle 18.30, fornendo assistenza ai passeggeri. I possessori di biglietto o abbonamento cartaceo dovranno esibire il titolo di viaggio ai verificatori di terra, i quali provvederanno ad aprire il tornello. Prima delle 9 e dopo le 18.30, in assenza del personale, i possessori di biglietto cartaceo potranno accedere attraverso il tornello dedicato ai diversamente abili, che resterà appositamente aperto.

Si, avete letto bene il grassetto: i possessori di abbonamento cartaceo dovranno esibire il titolo di viaggio ai verificatori a terra che apriranno il tornello (sic!) e in orario non presidiato potranno passare attraverso il tornello dedicato ai disabili (finiamo gentilmente di usare il termine diversamente abili, che scoccia molto alle persone con disabilità). Quindi l’innovativo sistema imob oltre alle famigerate validatrici avrà bisogno di tornelli ma (e qui è la comica) di verificatori umani che in caso di abbonamenti cartacei, aprano il passaggio al tornello.
E qui mettiamo una piccola nota sull’abbonamento cartaceo. Io (ma che fortuna!) sono uno dei fortunati possessori dell’abbonamento cartaceo, ovvero una delle tante persone che preferisce acquistare un abbonamento annuale fatturato come azienda. Ebbene, il gruppo di “teste pensanti” che hanno progettato il sistema non hanno pensato che ci sono persone che acquistano un titolo di viaggio annuale e quindi questo titolo di viaggio non è caricabile su imob. Questo fa pensare ancora una volta che imob è qualcosa tecnologicamente sviluppato per il controllo della normale bigliettazione e non tanto del traffico “umano” delle persone abbonate. Basta fare un paragone con qualsiasi servizio di metropolitana in cui ci sono passaggi per i biglietti da validare e passaggi per gli abbonati, ma a Venezia si vede che l’azienda trasporti pensa che i ladri stanno al di là del tornello e pensa con questa soluzione di tamponare chissà quali evasioni. Quel che non è chiaro è il posizionamento anche di persone (co.co.pro?) per ogni fermata a controllare il corretto passaggio delle persone che va sommato al controllo a bordo: ma se negli imbarcaderi avviene questo controllo certosino per gli ingressi, a cosa servono i controllori a bordo? ACTV potrebbe quindi posizionare sugli sgabellini vicino ai tornelli gli ispettori! Ma temo non sia possibile perché un ispettore non si degnerebbe mai di fare il lavoro di uno stagionale, anche perché poi come guadagnerebbe sulle multe effettuate durante i controlli nel mezzo in movimento? E se i famosi tornelli per disabili resteranno aperti negli orari non presidiati, è chiaro che nelle fasce serali (nota: è un’indecenza che in una città turistica il servizio finisca alle 18.30) ci sarà un gran passaggio di persone per tale ingresso, gli ispettori pronti per andare a casa a cena e quindi il potenziale recuperato nell’arco della giornata con ingenti costi di personale (presumo che dalle 9 alle 18.30 siano previsti almeno 2 turni di lavoro per ogni imbarcadero, per circa 80 imbarcaderi significa 160 persone pagate al giorno per controllare un tornello controllato da una validatrice: siamo alla follia? E consideriamo che lo slogan di imob è: la tua libertà di movimento non si tocca!
Chiudo con una parentesi sull’abbonamento annuale. L’abbonamento annuale (cartaceo) sembra essere una delle bestie nere dell’ACTV, un titolo che dovrebbe invece essere incentivato per potrare liquidità delle casse aziendali con mesi di anticipo. Questo abbonamento è un normalissimo abbonamento che può essere acquistato in qualsiasi ufficio abbonamenti (tra cui quello del Lido di Venezia) ma non si può fare la richiesta di fattura se non nelle biglietterie di Piazzale Roma e negli uffici del Tronchetto. Qualche persona buona potrebbe pensare: probabilmente quelle biglietterie sono attrezzate per emettere la fattura. Eh no! Quelle biglietterie emettono il medesimo abbonamento cartaceo ma forniscono un modulo da compilare con i dati fiscali che poi inoltrano agli uffici centrali per l’emissione della fattura. Ciò che è tragicomico è che una biglietteria come quella del Lido di Venezia invia quotidianamente altro materiale agli uffici centrali e pertanto non riesco a comprendere come sia possibile (in un’isola di oltre 15 mila abitanti) non tenere dei moduli per la richiesta di fattura. Morale: al Lido di Venezia è possibile effettuare l’acquisto di un abbonamento annuale ma senza fattura, se si vuole la fattura bisogna andare a Piazzale Roma, ovvero gli uffici del Lido (abilitati a svolgere operazioni economiche di emissione titoli) si rifiutano di rilasciare la fattura per l’acquisto di titoli di navigazione annuale (mentre la rilasciano per il ferry-boat). Non so per certo come funzionano le cose in questo settore, so per certo che se mi rifiuto di fare una fattura ad un cliente anche per 5 euro questi può chiamare la Guardia di Finanza che (giustamente) mi sanziona.

Ladro? No, utente Imob

Ore 10.40 di oggi, supermercato Prix Quality al Lido di Venezia. Sono in coda alla cassa ed ho solo un cliente davanti. Il signore posiziona la spesa, effettua il pagamento e si appresta ad uscire…. ma iniziano i problemi. Eh si perché inizia a suonare l’allarme furto, il classico suono e lampeggio di luci che informa le cassiere su possibili furti in negozio.
Chiaro è l’imbarazzo di questo signore, tra l’altro vestito in maglione e jeans e pertanto senza spazio “fisico” per nascondere, che ne so, cotechini o prodotti similari.
Passa e ripassa, continua a suonare. A questo punto la cassiera fa una domanda: “per caso ha l’imob”? Ed il cliente prontamente lo estrae, lo passa alla cassiera e – miracolosamente – il sistema non segnala più il potenziale furto. Il cliente – chiaramente più tranquillo – fa notare che una cosa similare è successa anche in altri supermercati di altre catene (Billa, per la precisione) e che quindi il problema è legato al sistema RFID presente nel sistema Imob.
Già a suo tempo erano stati segnalati problemi di “privacy” legati a Imob.

Attenzione quindi… che non solo Imob consente di tracciare l’utenza, ma consente anche di fare delle magre figure nei negozi dotati di sistema antitaccheggio basato su RFID!