Il quoting accessibile

Il tema dell’accessibilità del web continua ad affascinarmi sempre di più in quanto ogni giorno entrando in contatto con i componenti del gruppo di lavoro del W3C per le WCAG 2.0 (Web Content Accessibility Guidelines) e con diverse tipologie di disabilità capita di scontrarsi con problematiche di accessibilità che di fatto vanno in contrasto con l’uso comune dell’utilizzo della rete.

Questo articolo è nato da un suggerimento inviatomi qualche settimana fa da Carlo Loiodice, moderatore della lista UICTECH, una lista tecnica dove si parla di materiale tiflotecnico e di informatica per non vedenti.

Nella e-mail in riferimento ad un mio intervento nella lista OSI (http://it.groups.yahoo.com/group/osservatorioweb/), Carlo mi faceva notare che il mio modo di quotare, classica modalità di quoting utilizzata dalla maggior parte degli utenti che invia messaggi di posta elettonica in mailing list e/o in gruppi di discussione, ossia anteponendo in modo automatico il carattere ">" davanti ad ogni riga del messaggio postato dalla persona a cui si vuole rispondere, creava problemi agli utenti non vedenti con sistemi assistivi.

Per comprendere il sistema è necessario partire dalla "netiquette" (http://www.nic.it/NA/netiquette.txt) ossia quel documento che definisce il modo corretto di utilizzare la comunicazione in rete.  Il documento di  riferimento  per la "Netiquette" è la  RFC1855   "Netiquette Guidelines",  ed  anche la  RFC2635  "A  Set of  Guidelines for  Mass Unsolicited  Mailings  and   Postings".

Al punto 4 della Netiquette viene chiaramente indicato che: "Se si risponde ad un messaggio,  evidenziare i passaggi  rilevanti del  messaggio  originario,  allo  scopo di  facilitare la comprensione da  parte di coloro che non lo hanno letto,  ma non riportare mai sistematicamente l’intero messaggio originale".

Come molti sono a conoscenza, la maggior parte dei sistemi di posta sono preconfigurati per rispondere alle e-mail con dei caratteri predefiniti che vengono anteposti alla riga del messaggio, utilizzando ad esempio proprio il carattere ">".  Maggiori informazioni sul quoting "tradizionale" sono disponibili in parecchi siti, di cui ne cito uno che raccoglie informazioni in modo semplice e chiaro: http://www.marco5x.net/usenet/quoting.php.

Come accennato in precedenza, il problema che sorge è che i lettori di ausilio ai non vedenti leggono quel carattere all’inizio di ogni riga rendendo quindi difficile e di fatto poco comprensibile sia la lettura del messaggio che il cosiddetto "follow-up", ossia seguire chi ha di fatto scritto la parte di testo citata.

Pertanto mi sono chiesto: quale può essere il miglior sistema per rispondere ai messaggi in modo che siano comprensibili a tutti senza problemi di lettura?

In queste pagine troverete di seguito il documento originale del messaggio postato in lista UICTECH (ringrazio Carlo Loiodice) dove viene spiegata la modalità di quoting che ho proposto in lista e che di fatto rende il testo accessibile a tutti gli utenti, precisando che comunque – da quanto riferito da alcuni membri dello stesso gruppo – alcuni sistemi di tecnologia assistiva agli utenti non vedenti prevedono già automaticamente l’eliminazione del carattere ">".

E-mail accessibili? Si grazie!

A seguito dell’argomento sul quoting e sulle considerazioni di Carlo Loiodice (moderatore lista UICTECH), possiamo dare qualche consiglio per inviare in modo corretto messaggi di posta elettronica a caselle e-mail, liste di discussione, newsgroup e – perchè no – nei forum.

E’ necessario iniziare a comprendere innanzitutto che in rete ci sono moltissimi utenti con cui dialoghiamo che di fatto non conosciamo e che possono essere utenti che utilizzano tecnologie assistive per la navigazione e per l’interazione con i contenuti del web per cui facciamo attenzione ai punti che seguono:

  1. Utilizzare esclusivamente e-mail in formato testo in quanto non solo gli utenti con disabilità si trovano nello stesso problema di accessibilità presentato dalle pagine web ma anche utenti che utilizzano client di e-mail in formato solo testo avranno difficoltà nella lettura del contenuto del messaggio. Tale modalità risulta poi utile anche contro i nuovi virus Vbscript Jscript che arrivano via e-mail e che con alcuni client si propagano alla sola apertura del messaggio in formato HTML: ricordate che inviando e-mail in formato testo si garantisce la lettura a tutti gli utenti.
    Tale funzionalità è abilitabile ad esempio con Outlook Express dal menu "Strumenti – Opzioni – Invio" e selezionando il formato "testo" per l’invio di messaggi.
  2. Quotare i messaggi ai quali si risponde eliminando la parte di testo non necessaria ed eliminando il fastidioso carattere ">" che crea problemi ad utenti con ausili per non vedenti. Sempre con Outlook Express è possibile rimuovere il carattere togliendo selezionando dallo stesso menu del punto 1 la voce  "imposta testo normale" ed eliminando la selezione dal testo "rientra il testo originale con …".
    E’ necessario poi seguire indicazioni come quelle che sono state proposte in lista OSI, ossia selezionare solamente la parte di testo necessaria a comprendere l’argomento di discussione aggiungendo il nome di colui che ha scritto il testo anteponendolo al testo stesso.
  3. Nel caso si vogliano inserire le "emoticons", ossia le faccine che sorridono, ecc. ecc. è consigliabile non utilizzare lo smile "abbreviato" ma indicarlo per esteso tra parentesi. Ad esempio: "Sono molto felice di ciò (faccina che sorride)"

Questi di fatto sono solo tre piccoli punti ma che, se rispettati, consentono di poter dialogare senza barriere e pertanto vi invito ad utilizzare tale sistema e ad inidicare questa pagina a chi vi contesta l’eventuale mancato utilizzo del carattere ">" (faccina che ride).

Quoting: ovvero botta e risposta

Chi fa uso della posta elettronica sa che il verbo "quotare" in questo ambito non si riferisce né alle corse dei cavalli né alle sessioni della Borsa. Quando qualcuno volesse rispondere a questo mio messaggio, dopo aver digitato il comando "rispondi all’autore" oppure "inoltra", vedrebbe il presente testo apparire nel suo messaggio con ogni riga preceduta da un segno: generalmente questo >.
I più pigri, i più distratti e, perché no, anche i più menefreghisti se ne disinteressano; scrivono quel che devono scrivere, in testa o in coda, e spediscono. Così, nel corso della discussione, il messaggio si allunga a dismisura e anche la ricostruzione della storia può risultare problematica, in quanto il primo messaggio va sempre più in fondo e l’ordine è invertito.
Qualcuno qui in lista ha più volte denunciato la presenza di messaggi di parecchi Kb per dire soltanto: "sono d’accordo".
Ora, se il comunicare la propria adesione è giudicato importante da chi scrive, costui potrebbe limitare il quoting alle sole righe di intestazione:
da…
a…
data…
oggetto…
Poi, posizionato il cursore nella riga successiva, digitare <control+shift+end> e dare un colpettino con <canc>.

Già, ma che significa "quoting" o il corrispondente verbo italiano anglicizzante "quotare"?
Ecco cosa dice il dizionario Hazon Garzanti consultabile online all’indirizzo: http://www.piazzadante.it:
Quote: s. (fam.)
1 citazione / (inform.) – field, campo contenente una dicitura
E’ più chiaro adesso? Una citazione la si fa quando è necessaria per il ragionamento, e una dicitura la si pone quando serve come indicazione. Negli altri casi… cancellare!

Come quotare? Trovare una regola valida universalmente non è in pratica possibile. Si tratterebbe infatti di sapere in che modo il nostro destinatario si troverà meglio.
Poniamo che un mio amico mi scriva per chiedermi delle informazioni. Io ci metto un po’ di tempo per reperirle e quando lui riceve la mia risposta sono passati 15 giorni. Domanda: cosa gli verrà più comodo: trovare in testa al messaggio qualcosa che gli rammenti il problema, oppure leggere subito la risposta che gli interessa? E mica è così facile saperlo a priori! Tuttavia
non è male farsela questa domanda, in modo, eventualmente, da sbagliare per premura anziché per sciatteria…

Comunque, quando si tratta di un breve scambio a due, il problema si pone fino ad un certo punto, anche perché i due interlocutori non tarderanno a comprendere le reciproche esigenze e i reciproci gusti. Ma quando ad interloquire è un gruppo, allora direi che c’è un obiettivo da perseguire e un rischio da scongiurare: l’obiettivo è il successo nella comunicazione; il rischio è l’accumulo indiscriminato di testi reiterati e conseguente spreco di spazio web.
Di qui la raccomandazione: usate il <canc>, riceverete gratitudine…

E veniamo adesso ad un tipo di quoting, praticato soprattutto da chi risponde a quesiti oppure obietta puntualmente alle argomentazioni.

Se qualcuno mi chiede:
1 cosa dice il quinto comandamento;
2 chi è l’autore dei Promessi Sposi;
3 chi dovrebbe allenare la nazionale di calcio…

Io procederò per interpolazione, ossia metterò sotto ogni singola domanda la relativa risposta, sì da farne scaturire un messaggio unico.
E mettiamo che una delle risposte sia sbagliata. Un altro interlocutore si aggiunge, entra nel messaggio e scrive la risposta giusta sotto la domanda e la risposta sbagliata.
Chi ci capirà qualcosa a questo punto? Chi ha chiesto? Chi ha risposto? A chi dovrei rivolgermi io per intervenire su questo o quel punto?
Ricordo che le parti quotate sono sempre precedute da un segno distintivo, il quale però ha un difetto soprattutto per chi non vede: costui infatti o imposterà la sintesi in modo che non dica il segno, e allora non distingue le parti quotate dalle altre; o lo imposta in modo che lo dica, e allora lalettura è davvero fastidiosa.

Un colpo di genio lo ha avuto Roberto Scano, dell’International Webmasters Association, che scrive anche nella ml del gruppo OSI.
Avuta la segnalazione del problema, Roberto ha cominciato a rispondere nel modo seguente.
In testa ad ogni brano, quotato o meno, egli scrive il nome dell’autore di quelle righe.
Esempio.

Pietro
Cosa dice il quinto comandamento?

Paolo
Onora il padre e la madre.

Giovanni
Ehi, Paolo, perché non ti dai una ripassata al catechismo?

Paolo
Scusami Giovanni, è che avevo appena litigato con i miei.

Pietro
E li volevi ammazzare?

Insomma, se avete capito, non è che i nomi li deve mettere tutti uno: ognuno metterà il suo in cima alle frasi che gli appartengono.
Dopo che avremo fatto qualche prova, con l’uso mirato del <canc> e l’etichettatura delle nostre frasi nel quoting per interpolazione, vedrete che leggere risulterà decisamente più piacevole.

Hasta la lista
C

"La caratteristica realmente rivoluzionaria della conoscenza è che può essere fruita anche dal povero e dal debole. Per cui è la fonte di potere più democratica».
(Alvin Toffler, "Powership. La dinamica del potere")