Wikipedia, l’enciclopedia libera (di censurare) – parte seconda

Solo ieri ho postato un articolo sulla censura di wikipedia all’aggiornamento di informazioni relative allo status del ponte di Calatrava, in particolar modo all’incompletezza dell’opera, tema a cui avevo già dedicato un post precedente.
Dai commenti raccolti, sembra che non sono l’unico soggetto che è stato censurato da non si sa bene chi (l’uso di nickname in questi casi non è il massimo…).
Colgo solo l’occasione per segnalare come è proseguita la discussione. Dopo la mia segnalazione, il “dinamico duo” dei Torquemada di turno si è passato uno scambio di commenti che mi limito a riportare… a voi l’ardua sentenza se le mie ipotesi di ieri erano o meno fondate. Mi pongo, anzi vi pongo solo una domanda: è possibile che Wikipedia internazionale lasci una gestione similare a livello italiano? Ed i responsabili italiani che ne pensano? Sono concordi o meno con tali azioni e dichiarazioni?

Qbert88 scrive a TheWiz83:

Ciao, ho letto il simpatico post nel blog di Scano, oh, che ci si può fare, un giorno sì e uno no ci sente dare dei censori/assassini/comunisti/fascisti, quindi ormai io ci ho fatto il callo, non ho neanche voglia di stargli a rispondere. Buon lavoro, se ti serve aiuto contattami pure! 🙂 –Qbert 16:43, 21 ago 2008 (CEST)

TheWiz83 risponde a Qbert88:

L’ho letto anch’io… gli ho anche risposto dicendogli che libertà non significa anarchia… comunque mi sa che sia tempo perso. Oltretutto, dando un’occhiata alla petizione, i miei sospetti erano fondati: oltre la metà dei firmatari che hanno inserito commenti non l’hanno fatto per esprimere solidarietà ai disabili, bensì per protestare contro la realizzazione del ponte (uno si dichiara apertamente contro l’ovovia!). Una bella strumentalizzazione. Comunque l’oggetto mi interessa poco. L’importante è evitare che wiki venga usata come strumento di promozione, come voleva fare l’autore in questione con la sua petizione. Tra l’altro ha avuto altri spazi (è stato intervistato dalla Nuova Venezia) più consoni.Wiki deve riportare fatti, è un’enciclopedia, non ipotesi e campagne referendarie. Infine quella che ieri sembrava la data certa dell’inaugurazione ora non lo è più (com’era prevedibile)… Come volevasi dimostrare! Ciao! –TheWiz83 (msg) 17:41, 21 ago 2008 (CEST)

Wikipedia, l’enciclopedia libera (di censurare)

Ecco un breve ma succoso post.
A seguito dell’iniziativa sul Ponte di Calatrava, ho fatto un giro su Wikipedia (l’enciclopedia “libera”) per vedere cosa si diceva a riguardo.
All’inizio mi son soffermato sulla scheda del Ponte di Rialto in cui compare tutt’ora la seguente frase:

Il ponte di Rialto a Venezia è uno dei quattro ponti – assieme al Ponte dell’Accademia, al Ponte degli Scalzi e al Ponte di Calatrava attualmente in fase di rifinitura […]

Mi sono permesso di modificare la dicitura “attualmente in fase di rifinitura” con “(non ancora concluso)” e subito dopo poco tempo è intervenuto uno dei “moderatori” di turno (TheWiz83) che ha prontamente ripristinato l’originale dicitura asserendo:

E’stato emesso il certificato di ultimazione lavori,l’ovovia è un’opera a parte.

Da notare che nella modifica non avevo minimamente parlato di ovovia…
Ho cercato di rimodificare ma la modifica è stata annullata. E vabbè… e una.
Sono passato quindi alla scheda dedicata al ponte di Calatrava ed ho “osato” aggiungere alcune informazioni:

  • collegamento al post suddetto con titolo “Petizione per il rinvio dell’inaugurazione”
  • la seguente frase “Il 19 agosto 2008 viene lanciata una petizione per richiedere il rinvio dell’inaugurazione del ponte, prevista per il 18 settembre 2008 con il taglio del nastro a cura del Presidente della Repubblica. La petizione chiedeva di rinviare tale manifestazione in quanto il ponte non era terminato, mancando la cosiddetta “ovovia” per consentire il passaggio anche alle persone con disabilità motorie.

Nella prima stesura del secondo punto avevo messo anche il mio nome come “lanciatore” della petizione… e forse li è stato l’errore visto che probabilmente in wikipedia esiste un evento per cui “if roberto scano then delete” (se cercate, vi sono parecchi riferimenti al mio nome ma la mia pagina è misterioramente vuota… perchè ogni qualvolta cerco di postare la mia biografia viene “segata” come “curriculum”).
Ed ecco quindi iniziare le censure dei moderatori, che tra l’altro quasi litigano tra loro per cancellarmi. Comincia TheWiz83:

Ciao! Riguardo la tua modifica sul ponte di Calatrava (che condivido) ti segnalo che per me l’utente che hai rollbackato non intendeva assolutamente fare test, ma esprimere (in modo POV) il pensiero di qualcuno che considera il ponte non finito finchè non verrà realizzata l’ovovia per i disabili (a proposito c’è da dire che è stato emesso il certificato di fine lavori e quest’ultima è un’opera a parte) e che vuole boicottare e protestare all’inaugurazione che fonti giornalistiche (finora non confermate dal comune) vorrebbero a metà settembre in occasione di una visita di Napolitano a Venezia. Ciao! –TheWiz83 (msg) 14:51, 20 ago 2008 (CEST)

A parte alcune cose non corrette dette da questo nick (che non so da dove apprenda che l’ovovia è un’opera a parte visto che è stata una variante in corso d’opera dell’opera principale proprio per “dimenticanza” di Calatrava), non so dove abbia avuto spunto che il sottoscritto voglia protestare all’inaugurazione… E tra l’altro chi è per dire “non confermate dal comune”, visto che nell’articolo uscito oggi su la Nuova Venezia è proprio il portavoce del Sindaco a confermare tale data?
Comunque a questo nick “sotuttoio”risponde il prode Qbert88, pure sbruffeggiante:

Ciao, sì, infatti volevo dargli l’avviso di Vandalismo, ma per errore (uso il LiveRC ho cliccato su test. L’importante è che non ci riprovi, se lo vedi dagli un bell’ultimatum che se continua lo blocco 🙂 Grazie, ciao e buon lavoro! –Qbert 14:55, 20 ago 2008 (CEST)

Come si dice a Venezia “béco e bastonà!” (cornuto e pure bastonato!). Ho quindi “osato” rispondere a TheWiz83:

Solo per far presente che tale data è stata pubblicata su stampa locale e che oggi il referente all’abbattimento barriere architettoniche del Comune di Venezia – proprio per questo problema di incompletezza del ponte – si è dimesso. Per maggiori informazioni basta documentarsi con la stampa locale anzichè cancellare (Nuova Venezia di oggi 20 agosto 2008 – pag. 14).

Pensate l’abbia capita? Nossignore! Diritto per la sua strada!

Solo una precisazione: il delegato (e non referente) del sindaco per la rimozione delle barriere architettoniche Pino Toso non si è dimesso, ma potrebbe rassegnare le dimissioni dal suo incarico. (mi sembra ben diverso). La notizia la trovi qui: http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Mestre&Codice=3883381&Data=2008-8-20&Pagina=6 Comunque le modifiche proposte sono improprie (e il link totalmente inammissibile). –TheWiz83 (msg) 20:25, 20 ago 2008 (CEST)

Peccato che il soggetto ha sbagliato pure quotidiano e mi ha citato una protesta (questa si politica!) di Alleanza Nazionale.
A questa ultima ho risposto in questo modo:

Compra il giornale di domani. Alle ore 12.00 fa una conferenza stampa. Si è dimesso oggi pomeriggio. Comunque grazie per questa prova di libertà di censura (l’ennesima). Se foste andati a leggere l’url che avete velocemente rimosso, c’erano tutte le spiegazioni del caso. Vi siete guadagnati una citazione nel prossimo post, complimenti 🙂 Roberto Scano

Morale: Wikipedia è enciclopedia libera ma forse chi la modera dovrebbe tenere un po’ d’occhio chi valuta l’affidabilità delle fonti.
Queste cancellazioni sono chiaramente una censura ad informazioni utili a chi cerca notizie sul ponte di Calatrava: leggendo la scheda di Wikipedia sembra che sia un ponte perfetto, già finito (in fase di “ottimizzazione”) e tutti contenti.
Un atteggiamento simile me lo sarei aspettato magari da qualche giornale con i paraocchi: Wikipedia così perde, purtroppo, ancora un po’ di credibilità sul fatto di essere libera “di censurare a priori” perchè – e le prove ci sono tutte in questo post – chiaramente è una rimozione di una informazione “fastidiosa per alcuni”.
Poi devono comunque mettersi d’accordo… sulla pagina principale di Calatrava è chiaramente indicato “ponte in costruzione” 🙂
Che poi l’accessibilità e Wikipedia cozzino è risaputo… basta iniziare dal Captcha….

Calatrava a Venezia: doveroso rinviare l’inaugurazione

Il ponte di CalatravaApprendo dalla stampa locale (Gazzettino di Venezia, 19 agosto 2008, pag. III):

VENEZIA – Il ponte di Calatrava è pronto e il 18 settembre dovrebbe essere inaugurato dal Capo dello Stato. Ci sono però due problemi: l’ovovia, che non sarà installata prima di qualche mese e quindi non ci sarà e il nome, che non è stato ancora deciso.

Non voglio scendere nei dettagli e/o polemiche relative ai ritardi e/o ai costi di realizzazione dell’opera per il posizionamento del quarto ponte sul Canal Grande di Venezia, ma voglio soffermarmi per l’ennesima volta sui problemi di accessibilità e sulla progettazione “senza l’accessibilità in mente”.

Alcuni si chiederanno qual’è il problema. Mi preme citare un estratto da un post nel sito Architettura e Design:

Criticato per la mancata attenzione progettuale verso l’utenza con difficoltà motorie, al progetto del ponte di cristallo è stato affiancato quello di una particolare “ascensore” per risolvere la grossa falla progettuale dell’architetto spagnolo: un’ovovia nascosta ai piedi del ponte all’interno di una botola che, aperta a richiesta, lascia salire la cabina che accoglie al suo interno la persona disabile.

La botola viene quindi sollevata da un braccio e agganciata ad un carrello scorrevole sistemato nella parte esterna del ponte. Concluso l’attraversamento, le operazioni si ripetono partendo dall’altra sponda per consentire il percorso al contrario.

Ma l’accessibilità era stata pensata? Mi rispondo da solo grazie alla rete internet:

Il botto vero scoppiò quando si scoprì che l’architetto, nel nome della purezza delle forme, non si era minimamente posto il problema dei disabili. I quali, giustamente, piantarono la grana: possibile che dopo 434 ponti costruiti a Venezia nei secoli in cui non c’era attenzione per l’handicap, anche il primo e unico dei ponti nuovi nascesse nell’indifferenza per chi è in carrozzina? Possibile che neppure Calatrava si fosse posto l’obiettivo di conciliare l’arte con il rispetto dei diversamente abili e le leggi vigenti? E come aveva potuto la Commissione di Salvaguardia approvare l’opera accettando, tra le motivazioni del «no» ai «servoscala», anche quella che senza quegli infissi metallici l’opera offriva «un impatto visivo certamente migliore»? Messo alle strette, il Comune sterzò. E chiese al progettista di trovare una soluzione. Calatrava disse sì, però, insomma… Un tira e molla. Finché, seccato per i problemi posti a lui e non ai grandi artisti del passato, inviò una lettera incredibile.

Dove si dichiarava a malincuore pronto ad adeguare il progetto ma insisteva nel suggerire ai disabili «l’attraversamento orizzontale mediante vaporetto». Cioè «il superamento del canale a livello dell’acqua coordinato con i servizi dell’Actv». «Risposta infelice», sbottò Paolo Costa. Che diffidò l’artista: decida in fretta e piantiamola qui.

Qual’è quindi il problema? Il problema è che probabilmente il 18 settembre 2008 il Capo dello Stato inaugurerà un’opera inaccessibile, ovvero darà il benestare all’apertura di un’opera che per diversi mesi non potrà essere accessibile alle persone con disabilità motorie.

Sorvolando eventuali problematiche legali relative alla progettazione non accessibile (qualcuno dovrà senz’altro prendersi la responsabilità di aver approvato e finanziato un progetto con barriere architettoniche, il cui adeguamento ricade sulla collettività), vorrei cogliere l’occasione per chiedere pubblicamente al Sindaco di Venezia Prof. Massimo Cacciari e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di rimandare l’inaugurazione dell’opera ad opera realmente compiuta ed accessibile a tutti. Un ponte è di fatto una struttura che consente il passaggio di persone da una sponda all’altra: come possiamo inaugurare un’opera che non consente a tutti la possibilità di utilizzarlo?

Ove non vi fosse tale sensibilità al problema, grazie alla rete auspico una giusta e sonora manifestazione di protesta da parte di chi sfortunatamente potrà solo ammirare il ponte senza attraversarlo: si sono attesi anni per avere il ponte… qualche mese in più non peserebbe a nessuno.
Sia ben chiaro: non chiedo di non aprire il ponte, ci mancherebbe! Ma quantomeno di inaugurarlo quando effettivamente l’opera sarà completa: senza l’ovovia al momento è un “ponte zoppo”.

Questo post è stato segnalato anche al Quirinale tramite l’apposito modulo di contatto presente nel sito del Presidente.

Aggiornamento del 20 agosto 2008. Avviata una petizione on-line.

Firma la petizione: un ponte per tutti

L’accessibilità dei gamberi

Sono settimane, forse mesi, che nelle attività di divulgazione promuoviamo lo sviluppo “con l’accessibilità in mente”, facendo presente che l’accessibilità non è un “qualcosa” da aggiungere, ma un principio di progettazione. Un po’ come avviene per l’architettura tradizionale, è necessario progettare pensando al fatto che qualsiasi utente dovrà poter interagire con la nostra struttura architettonica.
Orbene, stamane mi reco in un sito molto famoso, di un’azienda che ho sempre elogiato per il suo impegno nella promozione dell’accessibilità. E che mi trovo?
Spiacenti, la beta non è accessibile
Questo significa purtroppo che anche le grandi aziende, ancora oggi, non progettano con l’accessibilità in mente ma la relegano ad una successiva implementazione. Questo forse conferma un mio dubbio: non è che gli sviluppatori Web non hanno competenza sulle problematiche di accessibilità e quindi producono codice che poi verrà sistemato da qualche esperto?
Lo dico da esperto: al bando gli esperti! Cari sviluppatori, imparate a fare i siti accessibili!

The Woman in Tech

Sono tornato da qualche giorno a Venezia dopo tre intense giornate di docenza a Bolzano, dove oramai sono di casa.

Questa volta i discenti erano un gruppo di ragazze ultra-interessate all’argomento del Web e molto ricettive (ho usato questa definizione più volte con Federico Pitone, l’organizzatore dell’attività formativa come Red Oddity, prendendomi pure scherzosamente dello “Scano misogino”), tutte ragazze provenienti dal mondo della grafica e quindi da “convertire” all’importanza dello sviluppo di contenuti ed interfacce Web secondo gli standard.

la classe al completo

Il percorso didattico di “The Woman in Tech” si sviluppa intorno ad una solida preparazione tecnica informatica sul Web, approfondendo i software grafici Adobe per il Web Design quali Photoshop, Dreamweaver e Flash, la programmazione su web con l´utilizzo di HTML, CSS, Javascript e Php e lo sviluppo di database.

La formazione tecnica è trasversalmente integrata con tematiche di genere, per sviluppare competenze sociali ed organizzative che consentiranno alle allieve sia di immaginare nuove forme d´impresa, in cui l´attività lavorativa è conciliata con le esigenze individuali e familiari, sia di lavorare attivamente sulla propria consapevolezza di genere e sulle proprie motivazioni.

Ho notato particolare interesse per l’argomento accessibilità, a cui sono arrivate dopo ben cinque settimane di preparazione e studio su HTML e CSS. Alla fine delle tre giornate ho avuto il piacevole riscontro di tutte sul fatto che l’accessibilità non può essere considerato un modulo “aggiuntivo/opzionale” nella fornitura di servizi (sia per le pubbliche amministrazioni che per il privato), ma deve essere un principio basilare nello sviluppo.

Per conoscere meglio le discenti, consiglio un passaggio all’archivio fotografico.