BioWashBall: il punto sulla palla

Oggi sono successe 2 cose alquanto strane:

  • colleghi e amici che non mi chiamano solo per temi legati all’accessibilità
  • i commenti al sito sono aumentati decisamente

Pare ora d’obbligo, anche per coloro i quali non capiscono il perché della mia presenza in home page del sito di Beppe Grillo, fare il punto della situazione e riassumere i miei interventi sul blog.

  • BioWashBall: eppur funziona dove spiego soprattutto le mie personali motivazioni che mi hanno spinto a comprare questa palla detergente per indumenti da utilizzare come alternativa ecologica ai detersivi.
  • BioWashBall: i test de “Il Salvagente” in cui ribadisco la mia opinione ed esprimo perplessità sulla metodologia utilizzata dalla rivista “Il Salvagente”, inclusa la modalità comunicativa in relazione all’importanza ed ai risvolti ecologici nell’utilizzo della “biopalla“.

Confermando e ribadendo che nulla ho a che fare con la casa produttrice e i distributori, poiché sono solo un semplice cliente come tanti altri, riporto per correttezza dell’informazione il link del documento pdf della descrizione tecnica del prodotto ed il video della trasmissione (non inserito dal sottoscritto nei circuiti Google).

Rimango come sempre disponibile a replicare ai vostri commenti e prendere in considerazione tutte le critiche, anche quelle meno costruttive. Altrimenti che web2.0 sarebbe?

Girovagando inoltre per YouTube scopro questo recente video relativo ad una Expo australiana (Going Green Expo) dedicata a prodotti ecologici, dove compare anche la BioWashBall.

BioWashBall: i test de “Il Salvagente”

Copertina de Il SalvagenteGrazie ad un commento postato dall’utente Ciro ad un mio precedente articolo sulla BioWashBall, oggi ho acquistato la rivista “Il Salvagente” che dedica la copertina alla “pallina magica”.
Come ho già detto, ho avuto modo di provarla e – a mio personale parere – il prodotto sembra funzionare, avendo fatto delle prove sia con la palla che senza ed ottenendo differenti risultati sul classico collo di camicia.
Devo dire che, leggendo la rivista, sono rimasto un po’ deluso dal taglio dell’articolo che – chiaramente – mira a sfatare il mito della “pallina magica”. Ciò che mi ha deluso dell’articolo è innanzitutto il test che pone a confronto BioWashBall, Dash e solo acqua ma che (correggetemi se sbaglio) non menziona minimamente la temperatura dell’acqua utilizzata per il lavaggio.
Il risultato del test (che chiaramente non è pubblicabile senza autorizzazione della rivista) lascia anche alcuni dubbi. Se – come si sostiene – la “palla magica” non fa nulla di più di quanto fa l’acqua, com’è possibile che in molti test addirittura il risultato con sola acqua è migliore rispetto a quello dell’acqua con la pallina mentre in un caso (e proprio con macchie del vino rosso) la palla da risultato migliore dell’acqua? Secondo i tecnici il risultato peggiore rispetto all’acqua è dovuto al fatto che la pallina che “resta intrappolata (???) tra le pezzuole”.
Da non tecnico resto inoltre sopreso che in una pagina vengono addirittura interpellati degli esperti i quali però non hanno avuto modo di testare il prodotto ma hanno rilasciato dichiarazioni sulle presunte modalità di funzionamento dello stesso e si sommano le dichiarazioni del tipo “non ho mai sentito nulla del genere” sino a “non ha nessun fondamento scientifico”. Per fare un paragone, è come se mi chiedessero un parere su un possibile software che riesce magicamente a generare codice accessibile usando soluzioni mai viste prima: è chiaro che io stesso direi: non ho mai sentito nulla del genere, ma non è certo un test ma una dichiarazione “a caldo”.
Chiudo quindi con una domanda: perché non è stata indicata la temperatura / programma di lavaggio con cui si è effettuato il test? Com’è possibile che l’acqua da sola (se questa “pallina magica” non fa nulla) nei test risulta lavare meglio della medesima acqua con una semplice pallina di plastica all’interno della lavatrice?

BioWashBall: eppur funziona…

Devo dire che ero restio ad effettuare l’acquisto ma alla fine devo dare ragione a Beppe Grillo che per primo l’ha promossa all’interno dei suoi spettacoli.

BioWashBallMa di che si tratta? Biowashball contiene tante palline di ceramica naturale le cui proprietà consentono il lavaggio degli indumenti SENZA utilizzare alcun detersivo. E’ un prodotto realizzato da ricercatori svizzeri che sta avendo una diffusione enorme in tutto il mondo. Dura fino a 3 anni facendo lavatrici ogni giorno, la ricarichi ponendola al sole per un paio d’ore e volendo la metti pure in frigorifero per conservare meglio le verdure. Ma vediamo meglio le sue caratteristiche:

  • E’ un sistema di lavaggio innovativo, rivoluzionario e 100% naturale.
  • E’ economica e fa risparmiare un bel po’ di denaro.
  • Dura 3 anni e permette circa 1000 lavaggi. Non più detersivi! Immaginate l’enorme risparmio economico ed il grande contributo che darete nel preservare la natura.
  • La Biowashball si utilizza a temperature inferiori rispetto ai comuni cicli di lavaggio (mai più di 50 gradi), e quindi consente un ulteriore risparmio economico dell’energia elettrica.
  • E’ antibatterica: elimina i microrganismi patogeni.
  • E’ ipoallergenica: riduce al minimo i rischi di allergie. Mentre, i detersivi, spesso creano allergie in seguito al contatto con la pelle, o tramite i residui di detersivo stesso presenti sui tessuti lavati.
  • Non fa scolorire, od ossidare, la biancheria conservando inalterato il colore e l’elasticità dei tessuti. Mentre, i detersivi, dopo vari lavaggi tendono a scolorire i capi.
  • E’ benefica – Grazie alle sue caratteristiche apporta benessere e comfort.
  • La Biowashball può anche essere posta nel frigorifero, aiuterà a mantenere freschi frutta, verdura, carne e pesce.

Ma come funziona?

L’utilizzo di Biowashball permette di non usare più i detersivi. Si eliminano anche i rischi di allergia correlati con i residui di detersivo sui vestiti e la biancheria. Preserva la biancheria dalla decolorazione e dall’’ossidazione, causate dal cloro diluito nell’acqua. Permette di conservare l’elasticità dei tessuti. Sono i potenti raggi infrarossi emessi dalle ceramiche della Biowashball che disgregano le molecole d’idrogeno dell’acqua per aumentare il movimento molecolare. Questa azione dona all’acqua una grande capacità di penetrazione e aumenta il suo potere lavante.

La Biowashball emette ioni negativi che indeboliscono l’aderenza dello sporco ai tessuti, rendendone facile la rimozione senza ricorrere ai detersivi. La Biowashball ha un pH di circa 10 che è equivalente a quello di un normale detersivo chimico. Questo permette un efficace trattamento di macchie grasse, organiche o chimiche. La Biowashball elimina i composti cloridrici nell’acqua e diminuisce la sua pressione superficiale, aumentando così il suo potere pulente. In ultimo, la Biowashball elimina i germi patogeni nell’acqua della vostra lavatrice, dandovi tessuti puliti e salubri. Biowashball ha un effetto antibatterico ed elimina i cattivi odori.

Bisogna chiaramente separare i capi bianchi da quelli colorati. E’ necessario quindi mettere la Biowashball nel tamburo della lavatrice in mezzo alla biancheria da lavare e mettere in funzione la lavatrice: alla fine del ciclo di lavaggio, estrarre la biancheria, pulita e igienizzata.

Che dire: provare per credere. Tra l’altro ho notato che ora è acquistabile anche in Italia e… diffidate dalle imitazioni!

Aggiornamento: visto che si tratta di un post promozionale di un prodotto interessante, ho fotoritoccato il “marketing-man 4.0” (come da suo ultimo libro). Ed ecco quindi la versione aggiornata di Marco Camisani Calzolari, dalla sua immagine ufficiale, ora in versione “comprereste una BioWashBall usata da quest’uomo?”

Marco Camisani Calzolari con la BioWashBall in mano
Grazie a Marco per avermi concesso questa divagazione.