La paura del Leone

Riporto di seguito un testo di Ettore Beggiato, che fa ricordare perchè a Venezia, parlare di Napoleone, significa rischiar di buscarle.

Chiunque griderà viva San Marco sarà punito di pena di morte“, così sta scritto nel Decreto della Municipalità di Venezia del 24 luglio 1797: i giacobini di allora (parenti stretti di quelli attuali) in nome della libertà e dell’eguaglianza dimostravano il loro odio e il loro terrore verso il simbolo veneto. Il decreto continua con “Chiunque affiggerà o diffonderà carte incendiarie o stemmi di San Marco e sarà autore o promotore di tali segni d’insurrezione, sarà punito di pena di morte”; sempre in nome della libertà e dell’eguaglianza….

Sempre i giacobini il 29 maggio 1797 decisero la distruzione di tutti i leoni (il prof. Alberto Rizzi calcola che oltre 1.000 leoni furono distrutti nella sola città di Venezia). Ma ancora più emblematica è la lettura della dichiarazione di guerra da parte di Napoleone del I° maggio 1797 che si conclude testualmente con “Comanda ai diversi generali di divisione di trattar quai nemici le truppe venete, e di far atterrare in tutte le città della Terraferma il Leone di San Marco”.

Una dichiarazione di guerra singolare, é forse la prima volta nella storia che si dichiara guerra non solo al nemico ma anche al suo simbolo: ma evidentemente Napoleone aveva intuito che il leone di San Marco rappresentava per i veneti molto di più di una bandiera: era il simbolo dell’identità veneta, il simbolo stesso dell’essere veneti. E un simbolo ha vari significati, varie sfacettature: di sicuro ha una dimensione visibile, materiale, facilmente riconoscibile e un’altra invisibile, irraggiungibile, che sfugge a qualsiasi tentativo di interpretazione, che non si fa catturare neanche dall’uomo più potente del mondo.

italia.it: ora è proprio inaccessibile

Oggi è successa una cosa che sinceramente m’ha sconvolto, e non sono un tipo che si sconvolge tanto facilmente….

Apprendo dal La Stampa e direttamente digitando www.italia.it che qualcuno ha deciso di staccare la spina al sito del Portale Italia.

Perchè ne sono sorpreso? Per il semplice motivo che il Portale Italia è stato forse l’unico sito Web degli oltre 100 siti autobollinati (ossia autodichiarati conformi alla legge 4/2004) presenti nel sito di Pubbliaccesso ad aver effettuato una verifica dei requisiti tramite un soggetto valutatore (Cooperativa Chiossone) che tra l’altro mi ha coinvolto direttamente nella verifica.

Per chi mi conosce e conosce il mio talebanesimo per la legge 4/2004, sapere che il sottoscritto ha firmato la verifica tecnica definendo italia.it conforme alla 4/2004 dovrebbe dar sicurezza che i passi fatti dai gestori del portale per renderlo a norma sono stati più che ottimali. Per la prima volta nel Web italico ho visto reali alternative equivalenti per gli oggetti flash, oggetti flash direttamente accessibili, equivalenti testuali per i contenuti multimediali…

Nella dichiarazione di accessibilità, ora non più raggiungibile, il gestore del portale Italia faceva presente altresì un test effettuato dall’Asphi di Bologna con soggetti disabili, test superato positivamente.

Oggi quindi la comica…. è stato oscurato il primo ed unico grande portale conforme alla legge 4/2004: nei prossimi giorni vedremo di capirne i motivi… So solo che qualcuno ha scommesso sull’inaccessibilità del sito: ora è proprio inaccessibile, a differenza di qualche giorno fa.

Roberto Scano Presidente della Repubblica?

Sembra uno scherzo… ma non lo è.

Alla Camera dei Deputati, durante l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana, un parlamentare mi ha votato! La cosa comica è che il voto era l’ultimo voto valido estratto dall’urna dal Presidente della Camera Fausto Bertinotti.