Furbacchioni? Forse stanno in PA

Oggi googlelando ho trovato un post in cui l’autore – una vecchia conoscenza (l’attuale “webqualcosa” della Regione del Veneto) effettua degli ennesimi disaprezzamenti sul sottoscritto in quanto è chiarissimo il destinatario della frase (essendo l’unico ad aver prodotto libri sulla legge 4/2004).

L’accessibilità è un tema serio, serissimo. Purtroppo il punto di vista (link audio) nobilissimo di Francesco non sempre viene ascoltato.
C’è una buona legge, poco applicata ma comunque una buona legge.
Ci sono tanti bravi operatori del settore e una serie di furbacchioni che vivono di rendita su questo tema scrivendo libri e offrendosi come consulenti. Ma così va il mondo.

Questo potrebbe non toccarmi se non fosse l’ennesima denigrazione che arriva proprio da chi ha poco da denigrare, considerata la sua esperienza in altri tipi di accessibilità (nel caso, accessibilità FTP) che tra l’altro hanno causato il mio attuale contenzioso con il suo datore di lavoro (Regione del Veneto).

Tale atteggiamento nei miei confronti è il medesimo tenuto in posizione difensiva nella mia attuale causa contro la Regione del Veneto, causa in cui i legali (che parlano a nome del Presidente, ovvero dei funzionari) dipingono il sottoscritto come un “furbacchione”, incompetente in materia di accessibilità e che vuole lucrare sulla Regione…

Lasciando ai legali il compito di tutelarmi per quel vecchio problema al sito che tra l’altro fece vincere il premio COMPA alla Regione del Veneto e la cui impostazione gestionale è stata riprodotta ancora oggi… senza per altro riconoscere la paternità all’autore (come dire: si da del ladro al derubato…), uso questo post come “sfogo” per dire che sono stufo delle denigrazioni gratuite di questi saccenti personaggi (denigrazioni che avvengono non solo sul Web ma anche direttamente, con il classico “sputtanamento” per non consentirmi di operare nel mio settore nella mia Regione…), personaggi che tra l’altro dovrebbero essere i primi a guardarsi dentro e valutare se la loro tenuta “morale” è consona: si può attaccare qualcuno se si è inattaccabili, ma quando si è dipendente pubblico con un curriculum professionale, come questo, esterno alla propria attività con aziende tra l’altro fornitrici dello stesso ente e degli stessi uffici in cui lavora… allora forse si è troppo sicuri di se stessi. Io almeno, a suo tempo, ho avuto il buon gusto di licenziarmi dalla Pubblica Amministrazione per operare nel Web.

Questo post è quindi un “avviso pubblico” a chi denigra… Attenzione che mordo! e se mordo avveleno 🙂
P.S. Qui i commenti sono bene accetti, non si chiude la bocca a nessuno.

Capodanno e carnevale: quando la comunicazione è inaccessibile

Immagine tratta dal sito Web del CapodannoÈ recente la notizia che quest’anno il Capodanno e il Carnevale di Venezia saranno gestiti da una nuova società, “Venezia Marketing & Eventi” al fine di dare una nuova impronta ad eventi che raccolgono alta visibilità ed incoming nella città lagunare.

Leggendo le rassegne stampa mi sono soffermato su una dichiarazione di Marco Balich, il direttore artistico che curerà l’organizzazione sia del Capodanno che del Carnevale 2008. ” Un carnevale nuovo, che investe i cinque sensi più uno – la mente, sede dell’anima“, ha specificato Balich “- sensi che troveranno posto uno per ogni sestiere di Venezia. Sarà un format ripetitivo, che servirà a creare una immagine forte e consolidata del Carnevale di Venezia, vendibile all’estero e fruibile da veneziani e turisti.” (APCOM, 21 dicembre 2007).

Chi mi conosce sa che mi sta particolarmente a cuore il tema dell’accessibilità Web, un’estensione alla comunicazione digitale del diritto sancito dall’art. 3 della nostra Costituzione, citata anche dal vice sindaco Michele Vianello al nostro ultimo convegno “L’evoluzione dell’accessibilità informatica” tenutosi pochi giorni fa a Palazzo Ducale. Nel nostro paese c’è una norma che obbliga le amministrazioni pubbliche a sottoscrivere contratti per lo sviluppo di siti internet con l’impegno al rispetto di una serie di requisiti tecnici (di cui sono tra l’altro il co-autore) da parte dei fornitori: ove il contratto non preveda ciò, qualsiasi contratto diventa legalmente nullo (legge 4/2004, art. 4 comma 2). Già negli anni passati ho avuto modo di “dialogare” con l’amministrazione comunale sulla necessità di rendere la comunicazione Web accessibile a tutti, indipendentemente dalle eventuali disabilità o dalle tecnologie di navigazione utilizzate e lo scorso anno si è avuto un risultato soddisfacente con un sito Web accessibile. Quest’anno invece sembra di esser tornati al secolo scorso. Mi spiego meglio. Nel sito Web del Carnevale di Venezia ( http://www.carnevale.venezia.it) sito che viene usato anche per l’evento del Capodanno 2008 si ha purtroppo un chiaro esempio di quello che – in ambiente tecnico – definiamo “comunicazione zero”. Un utente non vedente entrando nel sito Web otterrà come unica informazione “Eventi a Venezia – Capodanno 2008 e Carnevale di Venezia 2008” mentre chi entra con tecnologie mobile sarà informato – in lingua inglese – che per fruire del contenuto è necessario scaricare un determinato programma. Nessuna informazione è quindi raggiungibile… né un programma, né i nomi, né i siti Web dei partner del progetto che una persona normodotata (e dotata di sufficiente vista) non può riconoscere. Considerato che si parla di fruibilità da parte di veneziani e turisti, quanto letto sopra da un utente non vedente è ciò che viene letto anche dai motori di ricerca (es: google), quindi la visibilità del carnevale di Venezia 2008 e del Capodanno è nulla… Bisogna conoscere il tema del Capodanno (LOVE2008) per poter giungere al sito ufficiale dell’evento: in questo caso si giunge ad una pagina web senza alcun titolo… dove i contenuti non sono fruibili da utenti non vedenti e da utenti con limitazioni di connettività visto che non tutta Venezia ad oggi, e anche gran parte del mondo, hanno la copertura a banda larga… Tra l’altro questo ultimo sito Web ( venezialove2008.it) non risulta essere di proprietà del Comune di Venezia ma della società Kevents srl. In entrambi i siti Web vi è inoltre un pericolo per gli utenti soggetti ad attacchi di epilessia fotosensibile: l’orologio che gira e il susseguirsi di colori in rotazione rientra in una serie di frequenze pericolose (tra l’altro vietate dalla legge 4/2004). Sinceramente mi aspettavo una crescita qualitativa da una nuova gestione esperta in comunicazione, ma per ora vedo solamente un brutto ritorno al passato, con una sensazione (per restare sul tema del carnevale) che il tema dell’accessibilità a Venezia sia ancora un tabù nonostante nostre iniziative come IWA (l’associazione degli sviluppatori Web esperti di accessibilità) e le stesse iniziative del Comune di Venezia col progetto Lettura Agevolata. E considerata la partecipazione dell’Unione Italiana Ciechi agli eventi del carnevale, auspico che le realizzazioni Web della nuova società siano a norma di legge e fruibili anche da chi non è dotato di uno dei 5 sensi, ma che desidera comunque godere della programmazione degli eventi a Venezia.

Ed inoltre, per chi digita http://carnevale.venezia.it/ senza il classico WWW anziché al carnevale giunge al portale e-gov del Comune di Venezia dove è possibile effettuare pagamenti dell’ICI e delle sanzioni amministrative: ma questo non è uno scherzo, è una realtà.

Nabaztag, il coniglio del futuro?

Nabaztag/tagPer Natale mi son regalato, dopo tanti anni, un “giocattolo”. Si tratta di Nabaztag/TAG un tecno-coniglio con delle capacità ancora sottovalutate.

Di che si tratta? Non è altro che un “aggeggio” dotato di connettività Wi-fi che vive nutrendosi degli input ricevuti dal suo server: può informarti dell’ora attuale, delle previsioni del tempo, leggere degli RSS, ricevere podcast, interagire con l’utente.

Perchè questo regalo? Il motivo principale è di capire quanto sia possibile implementare servizi con questo coniglio usando il Web e gli standard (se le news in RSS non vengono formattate in modo corretto, la sintesi vocale chiaramente leggerà i testi in modo storpiato), e come possa essere utile anche in caso di supporto a persone anziane. A tal riguardo ho sviluppato una piccola applicazione che, ad orari predefiniti, ricorda a dei pazienti di dover prendere delle medicine… E’ un inizio… ma le possibilità sono infinite

Tra poche settimane, con l’anno nuovo, inserirò anche un modulo di contatto diretto… potrete lasciare un messaggio in questo sito e in tempo reale lo ascolterò qui tramite il mio tecno-coniglio che ho chiamato “Giugiola” 😉

Goldrake, il ritorno?

Quando il genio italiano si mette al lavoro, può riesumare cose che in ogni “ragazzo” della nostra età sono parte dei ricordi d’infanzia.

Non ci sono altre parole per descrivere il video seguente: in bocca al lupo a questi ragazzi, speriamo che qualche produttore voglia investire in un film che – se realizzato – potrebbe essere un successo d’incassi a livello mondiale.

Per maggiori informazioni, visitate il sito del progetto.

E’ interessante l’uso della rete e del video-sharing per diffondere un “assaggio” del prodotto: sono le nuove forme di marketing nel Web che spesso portano al successo di piccoli progetti amatoriali.

Per i fan invece dell’altro storico cartone animato, Jeeg Robot d’acciaio, in Giappone è uscito un remake-upgrade… Jeeg 2.0 🙂

Link sottolineati: uno standard Web

Spesso si discute in liste tecniche dell’opportunità o meno di utilizzare la sottolineatura per i collegamenti ipertestuali: vi sono scuole di pensiero che considerano la sottolineatura di link oramai obsoleta, mentre altri (giustamente) considerano importante affidare alla sottolineatura la funzione di riconoscimento del link. Alcuni considerano sufficiente utilizzare la sottolineatura al passaggio del mouse sopra il link (tramite la proprietà hover), ma questo non soddisfa il requisito 4 delle regole tecniche previste per i siti INTERNET dalla legge 4/2004 in quanto il link deve essere chiaramente identificabile indipendentemente dal dispositivo di input utilizzato dall’utente.

Oltre alla normativa italiana, ora ci viene in aiuto anche una norma tecnica – un vero "standard": la specifica ISO 9241-151 (Ergonomics of human-system interaction — Part 151: Guidance on World Wide Web user interfaces) contiene al suo interno un principio per la pubblicazione dei link:

9.4.2 Identification of links
Links should be easily recognisable by the user.
NOTE 1 Identification of links can be supported by a variety of techniques, such as underlining and colour-coding text, highlighting the link or by positioning the link in a group of navigation elements.It is important that such techniques are used in a consistent way.
NOTE 2 It is important that links are not only recognisable by their colour (see ISO 9241-12).
NOTE 3 It is also important to avoid designing visual elements that appear to be links but are not links.

Ho preferito lasciare il testo in lingua ufficiale onde evitare fraintendimenti nella traduzione, ma vorrei venisse focalizzato quanto detto nella nota 2 e 3: è importante che i collegamenti siano riconoscibili non solo dal colore, ed è importante evitare di rappresentare visivamente degli elementi con le stesse impostazioni grafiche dei collegamenti.

Come richiede il principio, i collegamenti devono essere chiaramente identificabili dall’utente: un utente con disabilità legate all’identificazione di colori avrà senz’altro difficoltà nell’individuazione dei collegamenti ipertestuali se questi non mantengono la classica sottolineatura.

Concludo il breve ma succoso post per ribadire come sempre un concetto: quando il browser già fornisce in modo predefinito delle caratteristiche per identificare degli elementi e/o delle funzionalità, evitiamo di disabilitarle e garantiremo una maggiore accessibilità.

(Articolo pubblicato anche nel Blog IWA).