Trenitalia ora si inventa la “ricevuta di credito”

Biglietteria automatizzata regionale

Siamo nell’era dell’Italia digitale, abbiamo decreti come il codice dell’amministrazione digitale che puntano a digitalizzare le procedure informatiche per favorire la fruibilità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni.

Oggi, recandomi ad un convegno in cui dovevo illustrare come la P.A. deve evolvere nella comunicazione e nell’erogazione dei servizi a seguito delle linee guida Brunetta.

Mi reco quindi in stazione e, per evitare la coda in biglietteria, mi servo delle macchinette di bigliettazione regionale. Seguo le istruzioni e acquisto un biglietto di andata/ritorno da Venezia a Padova dal prezzo di euro 5,90. Ho 10 euro e guardando la macchinetta non noto avvisi classici “la macchinetta non da il resto” e pertanto inserisco la banconota da 10 euro.

Noto con stupore che la macchina mi stampa due biglietti: un biglietto andata e ritorno e un altro biglietto che mi lascia basito.

Ricevuta di credito

Si tratta di una “ricevuta di credito”, “rimborsabile presso tutte le biglietterie di trenitalia”. Siamo quindi all’incredibile: senza avvisare l’utente, Trenitalia si trattiene le banconote inserite senza darti del resto in contanti ma fornendoti una ricevuta che si potrà riscattare esclusivamente recandosi alla biglietteria, la medesima biglietteria a cui non son andato per evitare la coda.

Siamo quindi ad un loop perverso in cui Trenitalia installa delle biglietterie automatizzate per decongestionare il traffico di utenza alle biglietterie per viaggi “low cost” (ossia le tratte regionali) ma – chissà per quale perverso meccanismo – le biglietterie automatizzate sono state progettate per non restituire contanti ma buoni ritirabili solo in biglietteria, questo senza avvisare preventivamente l’utente. Immaginiamoci se in tasca avevo solamente una banconota da 50 euro ed in orario in cui le biglietterie son chiuse: mi sarei ritrovato a viaggiare senza soldi in tasca, grazie a questo ennesimo disservizio di trenitalia. Il dubbio che sorge è: se queste macchinette vengono utilizzate dai turisti per i viaggi brevi, o comunque il resto non restituito è esiguo, quanto ci guadagna trenitalia dal mancato ritiro di queste ricevute di credito?