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Roberto Scano > Random bits > Nuovo Ferry Boat Lido di Venezia, altro “caso Calatrava”?

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10

ottobre

2008

Nuovo Ferry Boat Lido di Venezia, altro “caso Calatrava”?

Cito dal Gazzettino di Venezia Mestre di oggi:

Il nuovo ferry boat Lido di Venezia (ex Salamina) verrà inaugurato ed entrerà in servizio senza l’ascensore per i diversamente abili. Per la nuova ammiraglia della flotta Actv rischia così si crearsi un altro piccolo caso Calatrava. La mancanza dell’ascensore era già nota, ma, a settembre nel corso di un sopralluogo, si era ipotizzato che potesse essere rimpiazzata, provvisoriamente, da un montacarichi. Invece le successive verifiche tecniche hanno sconsigliato questa soluzione.
Anche perché, qualora fosse stato inserito un montacarichi, sarebbe stato necessario mettere in equipaggio una persona in più che avrebbe solo avuto il compito di sorvegliare l’elevatore e non avrebbe quindi potuto dirigere le operazioni di imbarco e sbarco degli automezzi. Dunque la nuova nave traghetto entrerà in servizio così com’è, intanto per alcune corse bis e l’inaugurazione, e poi, a gennaio 2009, quando entrerà in cantiere, all’uscita del Metamauco per le ultime visite, tra i lavori verrà realizzato anche l’ascensore in modo di poter salire ai piani alti. A complicare la situazione però c’è una disposizione della Capitaneria di porto, che vieta ai passeggeri di stare in auto durante il tempo di navigazione e quindi, teoricamente, renderebbe obbligatorio l’accesso ai piani superiori, che, in questo primo periodo, potrà avvenire solo attraverso le scale. L’attesa per il varo della motozattera, capace di trasportare circa 100 auto, è comunque tanta. Il varo, da giorni, viene rinviato, ma la prossima settimana, potrebbe essere quella buona. Ottenute tutte le certificazioni, da Rina e Capitaneria di porto, da lunedì terminati gli ultimi ritocchi, l’ex Salamina sarà a disposizione. Si sta individuando una data utile per una presentazione ufficiale e un brindisi, per i quali è stata richiesta anche la disponibilità del sindaco Cacciari.

Dobbiamo cominciare a pensare ad un altro caso Calatrava ?
Leggendo l’articolo si può pensare che un mezzo del genere non doveva nemmeno uscire dal cantiere che lo ha costruito.
Invece, a ben vedere, il problema è sempre lo stesso: i disabili vengono lasciati fuori !

Commenti

Franco

10 ottobre 2008 in 18:52

Ma certo, e perché mai i disabili dovrebbero prendere il ferry boat? Che se stiano a casa, uffa....

livio

11 ottobre 2008 in 13:30

Sono d'accordo con Franco, e che caspita! :-)

Gioacchino Poletto

11 ottobre 2008 in 14:10

Eh no cari miei ! Siamo noi che sbagliamo e me l'ha fatto capire l'amico Riccardo Forte: No, Gioacchino. Ti sbagli, e ti spiego perché. Tutto nasce da un equivoco: se leggi attentamente, in tutte queste vicende non si parla mai di “disabili”, cioè persone che, a causa di una particolare condizione fisica o mentale, non sono in grado di svolgere determinate attività o compiere certi movimenti. Per esempio, un disabile è uno che ha difficoltà di deambulazione, come nel tuo caso. Questo è un individuo che, per superare un determinato ostacolo, non può contare solo sulla propria capacità intrinseca, ma deve avvalersi di uno specifico ausilio, per esempio un ascensore. Ma qui si parla invece di “diversamente abili”, che sono altro. Un diversamente abile forse non può camminare, ma sicuramente è in grado di volare. Cioè è capace (”abile”) di fare cose che gli altri non sono in grado di fare, dunque è “diversamente abile”. Come vedi, la spiegazione è semplice e non c’è proprio motivo di indignarsi. Dunque ci dobbiamo affrettare a chieder scusa :-D

Michele

15 ottobre 2008 in 10:45

Avete perfettamente ragione , ma il ferry acquistato è vecchio e quindi non ha tutte le carettarestiche obbligatorie per uno di nuova costruzione. Mi sembra che altri ferry non abbiano l'ascensore, e per il momento, in attesa di sistemazione e con la possibilità di prenotare si cercherà di utilizzare il ferry adatto. Anche gli autobus non hanno tutti la possibilità di essere utilizzati. Si poteva pensarci prima ma....è pretendere troppo!

Roberto Scano

15 ottobre 2008 in 21:45

Come per gli immobili, anche in caso di "restauro" del mezzo (cosa che è avvenuta, non l'hanno comprato usato e inserito in navigazione così com'era in Grecia) la normativa prevede l'abbattmento delle barriere architettoniche. Per assurdo, anche i vecchi mezzi quando vanno in manutenzione straordiaria devono essere adeguati. Quando sorgerà il problema? Quando un disabile motorio malauguratamente salirà su quel mezzo e si vedrà costretto ad avviare un procedimento legge 67/2006.

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