Disabili allo stadio

Pubblico volentieri una lettera dell’amico Riccardo Corradino.

Gentili destinatari,
vi invito a leggere e divulgare questa mia lettera inviata pochi minuti fa alla redazione della testata telematica “Ravenna notizie”.
Grazie per l’attenzione.

Spett. Redazione,
sono tifoso del Ravenna Calcio dal 1993 e con questa mia e-mail ci tengo a denunciare il peggioramento delle condizioni applicate in “favore” dei tifosi disabili.
Essendo costretto all’uso della sedia a rotelle, per chi conosce lo stadio Benelli, gli unici spazi accessibili senza gradini si trovano alla base del settore Distinti.
Benché non sia particolarmente piacevole seguire la partita letteralmente a righe (perché ci si trova dietro alle sbarre), senza alcun riparo da qualunque intemperia e benché si possa usufruire solo di spazi limitati dall cartellonistica ho sempre accettato le condizioni.
Mi duole rilevare l’ignobile trattamento riservato dall’entrata al comando della nuova dirigenza ed a seguito della nuova normativa più rigida per la prevenzione di fatti violenti: i disabili devono comunicare le proprie generalità e quelle dell’accompagnatore con giorni di anticipo, l’unico spazio riservato è lo spicchio di tribuna scoperta delimitato dall’originaria recinzione per l’accesso ai distinti da una parte e la nuova recinzione approntata per distanziare la locale tifoseria dalla curva ospite.
Si sono sprecate le parole di indignazione per l’insediamento di uno zoo, ma nulla si dice se un gruppo di persone viene imprigionato per 105 minuti come uno scimpanzé in gabbia (ricordo che i cancelli sono chiusi con catene provviste di lucchetto e solo uno è presidiato); se fosse per garantire maggiore sicurezza che senso ha far entrare solo dall’area riservata agli ospiti? Che senso ha avere come unico bar quello sotto la curva ospite? Che senso ha dover usare i servizi igienici dedicati agli ospiti?
Spero vivamente che il Presidente e il Sindaco possano leggere e riflettere.
Cordialmente


Dott. Riccardo Corradino