Calatrava: l’ignoranza ha toccato il fondo

Pensavamo di essere arrivati al fondo del canale? Eh no… oggi s’è messa pure “Gente Veneta“, il settimanale di informazione del Patriarcato di Venezia con un corsivo apparso sul numero 32 a pagina 13 firmato da tal Giorgio Malavasi.
L’articolo risulta essere altamente offensivo sia verso l’iniziativa di protesta per il ponte non accessibile, sia verso le persone con disabilità in generale.
Riporto alcune “perle”:

I disabili o, meglio, le due o tre persone che ne rappresentano una parte e che in questi giorni hanno fatto sentire con veemenza la loro protesta, grazie anche alla notevole cassa di risonanza offerta loro dai quotidiani, hanno avuto la meglio. Cacciari e la sua giunta hanno preferito evitare le manifestazioni di protesta, che avrebbero coinvolt Napolitano, e hanno optato per il tono basso.

e l’autore di questa perla di saggezza rincara nel paragrafo successivo:

D’altronde, di fornte alla certezza delle proteste, che si poteva fare? Anche perchè una manifestazione di handicappati, o una bordata di fischi da persone in carozzella è oggi l’unico tipo di evento di fronte al quale nessun prefetto, nessun questore e nessun capo di vigili si sentirebbe di intervenire.
Qualunque altro manifestante sarebbe allontanato e tenuto a bada, i disabili no.
Qualunque altro manifestante sarebbe allontanato e tenuto a bada, i disabili no.
Il che dice di un problema pesante e tutto da affrontare.

e si conclude con la solita frase:

Ma allora delle due l’una: o si fermano le nostre città – in particolare la poco accessibile Venezia – si mettono in moto le migliori intelligenze e si trovano soluzioni e soldi per agevolare i portatori di handicap. Oppure si trova la forza per dire che Venezia non può essere tenuta in ostaggio, sia pure da chi si fa interprete di problemi reali e importanti. Tutto ciò in un contesto come quello del ponte di Calatrava, per il quale lo strumento per l’accessibilitità dei disabili – l’ovovia – non è stato negato, ma è solo in ritardo e tra breve arriverà.

Non mi sento di giudicare l’ignoranza sia normativa che culturale di questo autore, che usa un tono offensivo prendendo in giro persone che fanno solo presente che si sono violate norme e si pretende di procedere ad un’innaugurazione di un’opera fuori norma!

Forse è bene far presente che l’accessibilità non è un costo ma un diritto di tutti: con un ponte progettato con l’accessibilità in mente, con risparmio di spese pubblicitarie (i 2 milioni e mezzo di euro per il passaggio dei tre conci per il Canal Grande…) poteva essere realmente un ponte per tutti e a quel punto poteva esserci la meritata gloria per chi aveva portato innovazione e diritto di passaggio per tutti, chiamandolo Ponte della Costituzione.
Ed invece oggi che abbiamo? Abbiamo il mondo dei disabili (non sono 2-3 persone, e questi atteggiamenti non fanno altro che incrementare il numero dei protestanti) che protesta facendo presente l’abuso edilizio da parte del Comune, abbiamo un Comune che vuole sanare l’abuso edilizio con uno strumento (“l’ovocoso”) che sarà inutile pure per la disabilità per cui è stato pensato, abbiamo altre categorie di disabili (ipovedenti e non vedenti) che non sono minimamente state considerate ed abbiamo un Sindaco che vuole chiamare il ponte “Ponte della Costituzione”, una costituzione violata – insieme ad altre normative – da questo ponte, da questo Sindaco.