BioWashBall e i principi della lavatrice Haier Wash H20

Wash H20Mentre continuano le discussioni sul funzionamento o meno della BioWashBall, girovagando per la rete si scopre che da circa un anno è disponibile sul mercato la prima lavatrice – di produzione francese (Haier) – che pulisce con principi similari alla BioWashBall.

Haier, però, ha effettuato un passo avanti e ha prodotto una lavatrice ecologica, la WasH2O. Per lavare, infatti, questo modello utilizza semplicemente l’acqua, o meglio le sue caratteristiche attraverso il processo di idrolisi.
L’elettrodomestico scinde la molecola di acqua (H2O) e produce OH- che attrae le macchie e H+, cioè ioni, che sterilizza i capi.
WasH2O misura 85 x 59,5 x 60 cm e pesa ben 86 Kg. Il carico di lavaggio è di 6 Kg e permette di effettuarne uno in appena 25 minuti.

Maggiori informazioni (in francese) sul sito dedicato al prodotto Wash H20.

BioWashBall: Mediashopping vende la magic washing ball

Mentre continua la discussione sulla Biowashball, tra i commenti pervenuti nel mio blog va segnalato uno in particolare che fa notare come addirittura Mediashopping vende un prodotto similare, la Magic Washing Ball.
Nel sito l’azienda la descrive come segue.

Gli agenti chimici pulenti, tensidi e fosfati inquinano sempre di più, ogni anno ogni famiglia disperde fino a 40 kg di detersivo nell’ambiente. Infatti ad ogni lavaggio milioni di lavabiancheria scaricano nelle fognature il residuo dei detersivi insieme all’acqua. La Magic Washing Ball sostituisce il normale detersivo per lavatrice. La forza pulente ed i colori rimangono inalterati in maniera stupefacente.
La Magic Washing Ball è costituita da piccole palline granulari di ceramica che a contatto con l’acqua liberano elettroni dando luogo ad una reazione chimica che porta alla creazione del perossido di idrogeno che svolge la funzione pulente. In questo modo le fibre dei tessuti vengono ammorbidite e viene ridotta l’aderenza tra i tessuti facendo si che lo sporco venga via più facilmente senza l’uso di detersivi.

Nel sito è presente anche un video in cui vengono spiegate le funzionalità del prodotto.

BioWashBall: se ne parla su Radio Capital

Apprendo oggi di un’intervista del blogger Akille in cui si continua a parlare della BioWashBall.
L’intervento di Akille è stato secondo me corretto ed equilibrato ed ha saputo fornire una panoramica dell’attuale situazione di brainstorming relativa allo strumento che da una parte viene apprezzato (da Beppe Grillo) e da un’altra viene contestato (da Mi Manda Rai Tre, Il Salvagente e dal blogger attivissimo).
Tra l’altro va fatto notare che stanno girando parecchi cloni del prodotto, uno dei quali è venduto da uno dei maggiori gruppi italiani: MediaShopping.

BioWashBall: il punto sulla palla

Oggi sono successe 2 cose alquanto strane:

  • colleghi e amici che non mi chiamano solo per temi legati all’accessibilità
  • i commenti al sito sono aumentati decisamente

Pare ora d’obbligo, anche per coloro i quali non capiscono il perché della mia presenza in home page del sito di Beppe Grillo, fare il punto della situazione e riassumere i miei interventi sul blog.

  • BioWashBall: eppur funziona dove spiego soprattutto le mie personali motivazioni che mi hanno spinto a comprare questa palla detergente per indumenti da utilizzare come alternativa ecologica ai detersivi.
  • BioWashBall: i test de “Il Salvagente” in cui ribadisco la mia opinione ed esprimo perplessità sulla metodologia utilizzata dalla rivista “Il Salvagente”, inclusa la modalità comunicativa in relazione all’importanza ed ai risvolti ecologici nell’utilizzo della “biopalla“.

Confermando e ribadendo che nulla ho a che fare con la casa produttrice e i distributori, poiché sono solo un semplice cliente come tanti altri, riporto per correttezza dell’informazione il link del documento pdf della descrizione tecnica del prodotto ed il video della trasmissione (non inserito dal sottoscritto nei circuiti Google).

Rimango come sempre disponibile a replicare ai vostri commenti e prendere in considerazione tutte le critiche, anche quelle meno costruttive. Altrimenti che web2.0 sarebbe?

Girovagando inoltre per YouTube scopro questo recente video relativo ad una Expo australiana (Going Green Expo) dedicata a prodotti ecologici, dove compare anche la BioWashBall.

BioWashBall: i test de “Il Salvagente”

Copertina de Il SalvagenteGrazie ad un commento postato dall’utente Ciro ad un mio precedente articolo sulla BioWashBall, oggi ho acquistato la rivista “Il Salvagente” che dedica la copertina alla “pallina magica”.
Come ho già detto, ho avuto modo di provarla e – a mio personale parere – il prodotto sembra funzionare, avendo fatto delle prove sia con la palla che senza ed ottenendo differenti risultati sul classico collo di camicia.
Devo dire che, leggendo la rivista, sono rimasto un po’ deluso dal taglio dell’articolo che – chiaramente – mira a sfatare il mito della “pallina magica”. Ciò che mi ha deluso dell’articolo è innanzitutto il test che pone a confronto BioWashBall, Dash e solo acqua ma che (correggetemi se sbaglio) non menziona minimamente la temperatura dell’acqua utilizzata per il lavaggio.
Il risultato del test (che chiaramente non è pubblicabile senza autorizzazione della rivista) lascia anche alcuni dubbi. Se – come si sostiene – la “palla magica” non fa nulla di più di quanto fa l’acqua, com’è possibile che in molti test addirittura il risultato con sola acqua è migliore rispetto a quello dell’acqua con la pallina mentre in un caso (e proprio con macchie del vino rosso) la palla da risultato migliore dell’acqua? Secondo i tecnici il risultato peggiore rispetto all’acqua è dovuto al fatto che la pallina che “resta intrappolata (???) tra le pezzuole”.
Da non tecnico resto inoltre sopreso che in una pagina vengono addirittura interpellati degli esperti i quali però non hanno avuto modo di testare il prodotto ma hanno rilasciato dichiarazioni sulle presunte modalità di funzionamento dello stesso e si sommano le dichiarazioni del tipo “non ho mai sentito nulla del genere” sino a “non ha nessun fondamento scientifico”. Per fare un paragone, è come se mi chiedessero un parere su un possibile software che riesce magicamente a generare codice accessibile usando soluzioni mai viste prima: è chiaro che io stesso direi: non ho mai sentito nulla del genere, ma non è certo un test ma una dichiarazione “a caldo”.
Chiudo quindi con una domanda: perché non è stata indicata la temperatura / programma di lavaggio con cui si è effettuato il test? Com’è possibile che l’acqua da sola (se questa “pallina magica” non fa nulla) nei test risulta lavare meglio della medesima acqua con una semplice pallina di plastica all’interno della lavatrice?